QUERCETA. Il dottor Pier Lorenzo Dal Torrione, medico di famiglia a Querceta, lo ammette: per un breve periodo dello scorso anno ai suoi pazienti non vaccinati non concedeva appuntamenti per cose "futili". Ad esempio nel caso in cui qualcuno chiedeva di andare in ambulatorio per una ricetta medica.
Ora invece - da gennaio - il medico di famiglia seravezzino, che esercita alla Croce Bianca, riceve tutti tranquillamente, anche chi ha deciso di non vaccinarsi contro il Covid. Ma spiega chiaramente che il «rapporto di fiducia (caposaldo fra il medico e il paziente) non c’è più. Viene meno quando una persona non si fida della terapia che gli consiglio», dice. Cioè il vaccino. «E quindi se preferiscono possono anche cambiare medico, dato che ce ne sono tanti», afferma senza troppe remore il dottor Dal Torrione.
L’atteggiamento del medico di famiglia però non è passato in sordina a Querceta. C’è anche chi lo ha raccontato sui social lamentandosi. Alcuni hanno storto il naso, di fronte alle sue parole, e qualche paziente non vaccinato da Covid ha pure avuto dei diverbi con il dottor Dal Torrione. Motivo, quest’ultimo, che lo aveva spinto a quel primo atteggiamento di chiusura. Non è però il timore di prendersi il Covid, quindi per la sua salute, la vera motivazione (al contrario di come alcuni credono) che ha portato Dal Torrione a comportarsi così e a dire senza remore come la pensa ad alcuni dei suoi pazienti (la minoranza) .
«Non ho paura di prendere il virus - dice Dal Torrione -. Ho preso il Covid l’anno scorso e ho fatto tre dosi di vaccino. Poi faccio quotidianamente tanti tamponi. Il problema è un altro: il rapporto di fiducia medico-paziente che è venuto meno. Se le persone rifiutano quello che gli consiglio, vuol dire che non si fidano di me. Escludo ovviamente quei circa 3 o 4 pazienti che hanno delle forme di allergie e giustamente non fanno il vaccino. E poi devo sentire come giustificazioni delle problematiche poco comprensibili». Pier Lorenzo Dal Torrione svolge la professione di medico da 41 anni. I primi dei quali passati in ospedale e poi come guardia medica, e da circa 30 invece è medico di famiglia nel comune di Seravezza. Fa circa 30 vaccini a settimana (molte sono già le terze dosi) e la maggior parte dei suoi pazienti sono vaccinati. Solo una ventina fra i suoi hanno scelto di non iniettarsi il medicinale. «Ovviamente - specifica - non sono mai venuto meno alla mia deontologia professionale: chiunque abbia avuto bisogno e necessità l’ho visitato. Ma trovavo inutile che si recassero in ambulatorio quando non c’era bisogno, considerando che ci sono anche pazienti fragili con cui era meglio che non venissero in contatto». Oggi però Dal Torrione, nonostante probabilmente alcuni rapporti si siano incrinati, ha deciso di lasciar correre e spiega chiaramente che «da me può venire chiunque». Ma ribadisce che trova «poco sensato che non accettino quello che gli suggerisco. E nel confronto tra il medico e il paziente ci devono essere due elementi essenziali: la fiducia e la tranquillità».
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