PISA. È un nome che da due settimane è entrato a far parte del mondo degli scomparsi. Il volto di Matteo Della Longa campeggia su volantini, giornali e siti web in quella vetrina dolorosa che viene allestita in occasione di persone sparite all’improvviso.
Tra ansia dei familiari e tentativi di suggerimenti per un appiglio a cui aggrapparsi, succede che chi si allontana per annullarsi nella terra del niente in automatico ottiene suo malgrado il massimo della visibilità.
SPARIZIONE SILENTE
In silenzio, senza lasciare tracce che finora abbiano consentito di imboccare una pista concreta, l’impiegato comunale residente a Molina di Quosa si è scollegato, e non solo fisicamente, dal pomeriggio del 17 gennaio. Ha premuto l’interruttore dei suoi contatti, personali e telematici, e da quattordici giorni è diventato un fantasma.
ASSOCIAZINE PENELOPE
L’impegno dei familiari è continuo per avere un riscontro, qualunque esso sia, sul 47enne capace di passare dal cartellino timbrato a Palazzo Gambacorti al deserto assoluto. Del caso si sta occupando anche l’associazione Penelope Toscana attiva nella ricerca di persone scomparse alla quale i parenti di Della Longa si sono rivolti per non lasciare niente di intentato. «Matteo Della Longa è scomparso ormai da tanti giorni – è il post apparso sul profilo Facebook dell’associazione –. Qualcuno si ricorda di averlo incontrato? Qualsiasi segnalazione o informazione è utile anche in forma anonima».
LE RICERCHE
In parallelo prosegue all’attività di vigili del fuoco, protezione civile, volontariato e carabinieri. La spinta iniziale delle ricerche con personale e mezzi si è ridotta, ma non interrotta.
IL SUICIDIO
Già da oggi è previsto un punto sui luoghi da ricontrollare ampliando il raggio d’azione verso spazi non setacciati in questi giorni. Si torna nel dettaglio dei corsi d’acqua nell’area di San Pietro a Grado, lungo l’Arno fino alla foce, sul canale dei Navicelli. Non si nascondono i protagonisti delle ricerche che l’attività è orientata nell’eventuale scoperta in un corpo.
LA FUGA
Anche se l’ipotesi che Della Longa abbia deciso di andarsene non è una semplice speranza invocata come riflesso condizionato come accade in questi casi. L’impiegato conosce tre lingue, è un tipo che sa muoversi con conoscenze a livello informatico e, al netto dei periodi in cui era giù di corda, sa essere molto acuto e intraprendente.
I CORSI D'ACQUA
L’elemento dell’acqua è il primo che viene accostato alla possibile sorte dell’impiegato. Nell’ipotesi che possa essere finito in Arno l’epilogo atteso da chi lo sta cercando è quello della speranza di un recupero in mare o alla spiaggia del Gombo. È qui che le correnti spesso hanno depositato i resti di chi viene restituito dall’Arno.
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