pisa. «Genitori state tranquilli e vaccinate i propri figli, perché questa è l’unica arma che abbiamo per uscire dalla pandemia».
A parlare è la dottoressa Donella Prosperi, pediatra di famiglia con alle spalle 35 anni di professione, segretario provinciale della Fimp Pisa. Per lei, come per tutti i suoi colleghi, queste sono settimane di “fuoco”, con il telefono dei pediatri di base che squilla ininterrottamente, alla luce anche della ripresa dell’anno scolastico. «Sul fronte scuola, anche da pediatra, è difficile dare un consiglio – continua Prosperi –. Personalmente ritengo che un bambino che non ha sintomi possa andare a scuola, anche perché per rientrare in classe, dopo alcuni giorni di assenza, è necessario il certificato medico. Naturalmente non mi posso sostituire ai padri e alle madri in ansia, ognuno faccia quello che ritiene più giusto, nella consapevolezza che sono giorni molto difficili per tutti e la variante Omicron sta mettendo a dura prova più di una famiglia».
La paura di contrarre il virus è tanta e anche ieri molti genitori hanno deciso di non mandare i propri figli a scuola. «Posso confermare che le famiglie vivono ore di ansia, molti padri e madri non sanno a chi rivolgersi – prosegue Prosperi – e noi in questa emergenza siamo l’unico medico che si possa contattare senza prenotazione. Personalmente mi trovo a dover far fronte a una media di 80/120 chiamate al giorno, operando in una situazione difficilissima. Oltre al Covid, infatti, ci sono anche tutte le altre patologie che non sono sparite e un pediatra lo sa benissimo. I genitori adesso sono spaventati e chiedono consigli, vogliono conoscere le procedure da attuare in caso di positività al Covid. È innegabile che in queste ultime settimane, alla luce di Omicron, ci sia una grande confusione sugli iter, la situazione muta velocemente, e la Regione, secondo me, dovrebbe, attraverso i propri canali, pubblicizzare di più i protocolli da seguire. Informare è fondamentale e allo stesso tempo rassicurare. Un lavoro che in queste ore facciamo noi, pediatri di famiglia, ma con grandissima fatica. E di fronte a una emergenza come questa non è semplice dare risposte a tutti».
Ma cosa deve fare un genitore se sospetta che il proprio figlio possa avere il Covid? «Un genitore che si trova alle prese con un bambino con febbre o che non sta bene – spiega Prosperi – deve chiamare subito il pediatra. Su questo non ci sono dubbi. Nessun genitore può sostituirsi allo specialista e fare una diagnosi fai da te. Sarà il medico, visto il quadro clinico del paziente, a decidere se effettuare o meno un tampone. A questo proposito mi sento di sconsigliare quei genitori che vanno subito in farmacia ad acquistare tamponi antigenici rapidi. È vero, in commercio esistono tanti tipi di test, ma i tamponi bisogna saperli fare e saperli anche leggere e non è una cosa così banale. E se poi viene positivo? Dobbiamo rifarlo? Ecco, di fronte a questi interrogativi è bene fermarci e seguire il pediatria. È inutile stressare un bambino con un tampone rapido se poi deve farne uno molecolare un paio di giorni dopo per confermare la diagnosi. I bimbi che hanno la febbre è bene che restino a casa, tranquilli, anche perché la variante Omicron, per fortuna, nei più piccoli, nella maggior parte dei casi, non è in grado di sviluppare patologie complesse».
Ecco, quindi, anche l’importanza della vaccinazione. «È l’unica strada da percorrere – sottolinea il segretario provinciale della Fimp – per uscire da questa pandemia, e anche i più piccoli devono vaccinarsi. I genitori devono capire che è fondamentale mettere al sicuro i propri figli, ovvero il bacino di utenza dove in questo momento il virus circola maggiormente. Ed è bene che tutti tra i 5 e gli 11 anni seguano le direttive del ministero».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
