FOLLONICA. Tre giorni per il risultato del tampone molecolare. Senza però ancora alcuna risposta. E ora il pensiero di rivolgersi alle massime autorità dello Stato. Per vedere riconosciuto un suo diritto. Nulla di più. Il diritto di conoscere la propria condizione di salute. Il diritto di sapere se può tornare a lavorare senza il rischio di creare disagi ai colleghi.
È l’attesa che sta vivendo, ormai dal 31 dicembre, Diego Petri, abitante a Grosseto ma residente a Follonica, uno dei tanti maremmani alle prese con tamponi rapidi introvabili, attese interminabili ma soprattutto una paralisi del sistema pubblico che lo sta tenendo senza risposte ufficiali sul suo stato di salute. Tutto ha inizio subito dopo i giorni di Natale, quando si affacciano i primi sintomi di quello che a tutti gli effetti potrebbe sembrare Covid. «Avevo febbre a 38,5 – spiega Petri – e per motivi di lavoro ho subito cercato di effettuare un tampone in farmacia, introvabile sia a Follonica che nei comuni vicini. Così ho chiamato il medico che mi ha prescritto la tachipirina e mi ha inoltrato la richiesta per un tampone molecolare ma anche in questo caso è stato impossibile effettuare la prenotazione: da mezzanotte sono stato oltre 40 minuti in coda sul portale regionale, con 6mila domande in attesa. Così il giorno dopo ho effettuato il tampone in un centro privato di Follonica ed è risultato negativo, ma su suggerimento del medico, e per mio scrupolo visto che dovevo tornare al lavoro, ho deciso di ripeterlo ancora il giorno dopo. L’unico posto che ho trovato è stato alle Preselle. Dopo una coda lunghissima sono riuscito a fare l’esame, che è risultato stavolta positivo. Da lì è partita la procedura con la Asl, e quindi la quarantena di dieci giorni, in quanto vaccinato con due dosi, e l’attesa per una chiamata che sarebbe dovuta arrivare dal servizio di igiene pubblica provinciale. Fra l’altro il Green pass risulta ancora valido nonostante il test alle Preselle positivo».
Ma di chiamate o di avvisi nemmeno l’ombra. Così Petri si è rimesso in coda sul portale ed è riuscito a ottenere l’appuntamento per il tampone molecolare di conferma per il 31 dicembre alle 16,56 al Pizzetti di Grosseto. «Sono passati più di tre giorni e ancora non ho la risposta – continua l’uomo – ho provato a contattare il centralino dell’ospedale ma senza ottenere informazioni concrete, mi hanno detto che stavano ancora processando i tamponi del 30 e che poi sarebbero passati a quelli del 31 ma sono ancora in attesa. In passato ho dovuto fare altri tamponi sempre con il servizio sanitario nazionale e non sono mai passate più di 24 ore prima di avere la risposta. Mi hanno anche detto che l’enorme richiesta di tamponi da tutta la Toscana aveva messo in crisi il sistema con numerose analisi dirottate a Grosseto anche dal resto del territorio. Fortunatamente da qualche giorno sto bene e non ho sintomi ma sono ancora fermo e non posso rientrare al lavoro. Di sicuro se entro la giornata di oggi (martedì 4 gennaio, nda) non mi arriva alcuna risposta procederò con un esposto alla Procura della Repubblica, credo sia un atto dovuto anche per tutelare le altre persone che si trovano nella mia situazione» .
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