PISTOIA. Dopo Federico Calvani, messo agli arresti domiciliari cinque giorni fa, potrebbe esserci un secondo dottore in provincia di Pistoia che simulava le somministrazioni di vaccino anti Covid-19, per poi cestinare le dosi. Sarebbe il medico di famiglia che, secondo quanto si apprende, avrebbe registrato Calvani nella piattaforma informatica del registro sanitario regionale dei vaccinati contro il Covid, per far ottenere il super green pass al 66enne con ambulatori sulla Montagna Pistoiese. Indaga la Procura di Pistoia.
Nelle intercettazioni – con le microspie piazzate dai carabinieri negli ambulatori per i medici di famiglia dell’ospedale di San Marcello Pistoiese – Calvani dice a una sua paziente: “Io ufficialmente sono una persona che è a posto anche con il vaccino”. “Ti sei vaccinato?”, chiede la donna. E Calvani: “Noo, no, sss… ora io non ti posso dire. Va beh via…Non affrontiamo questo argomento”. Per l’Ordine dei medici di Pistoia il dottore è in regola con l’obbligo vaccinale. «Risulta aver assolto l’obbligo. Da quello che sappiamo è stato vaccinato da un collega, che è attualmente sotto indagine», dice Beppino Montalti, presidente dei medici pistoiesi.
Domani (mercoledì) Calvani sarà interrogato dal gip. Le accuse nei suoi confronti sono falsità ideologica, peculato, truffa al sistema sanitario nazionale e omissione di atti di ufficio. Le indagini dei carabinieri proseguono soprattutto per identificare (oltre ai 18 già indagati) chi ha ottenuto il green pass con il vaccino simulato: oltre che dalla provincia di Pistoia, decine di persone arrivate sicuramente anche da quelle di Prato, Lucca e Pisa, grazie a un passa parola che si era diffuso rapidamente nel mondo no vax. Le indagini vanno avanti anche per individuare il secondo dottore presunto no vax.
Intanto il 66enne medico di base sta per essere sospeso dalla professione, «attendiamo la comunicazione ufficiale da parte della Procura sull’applicazione della misura cautelare - sottolinea Montalti - la sospensione a quel punto partirà in maniera automatica». L’Asl Toscana Centro nel frattempo ha revocato la convenzione di medicina generale: Calvani dunque, una volta terminate le misure cautelari e reintegrato dall’Ordine (che potrà radiarlo ma solo quando il giudizio, se avrà un corso, sarà inappellabile), potrà esercitare la professione sanitaria ma solo in forma privata.
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