GROSSETO. Fuochi d'artificio, brindisi, auguri. Ma anche botte, sangue e forze dell'ordine al lavoro. Il 2022 inizia con le sirene della polizia che nella nottata dell'ultimo dell'anno hanno risuonato nel cuore di Grosseto. In particolare, gli agenti sono interventi in via Vinzaglio per una rissa tra alcuni giovani. In quattro sono stati arrestati e portati via su una volante. Resta da capire il motivo per cui si siano scaldati gli animi dei ragazzi. Un giovane ha anche inveito contro i poliziotti, urlandogli più volte: «Fate schifo, fate schifo». Sul posto anche un'ambulanza inviata dalla centrale operativa del 118.
Nel corso dei servizi di Ordine Pubblico nel centro cittadino, personale della Polizia di Stato e della Polizia Municipale ha proceduto all'arresto in flagranza di reato di quattro ventenni, di diverse nazionalità, resisi responsabili di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Tutto è iniziato verso l’una di notte, quando alla polizia sono giunte diverse segnalazioni da parte di cittadini che richiedevano di intervenire per la presenza di alcune persone che discutevano animatamente in via Vinzaglio Le pattuglie in servizio si sono recate immediatamente in quella strada al fine di accertare quanto segnalato. Giunti sul posto hanno trovato alcuni ragazzi evidentemente in stato di alterazione.
Il personale stava procedendo ai controlli di rito e all'identificazione dei giovani, quando in quattro si sono violentemente opposti sia verbalmente, offendendo e minacciando, che fisicamente, agli atti di accertamento, scagliandosi con calci e pugni contro le auto di servizio e gli agenti intervenuti.
Ne è scaturita una colluttazione a seguito della quale i quattro individui, alcuni dei quali si è poi accertato essere gravati da precedenti specifici, sono stati ammanettati e tratti in arresto. Agli stessi sono state contestate, inoltre, otto sanzioni amministrative. Dopo essere stati sottoposti ai rilievi fotosegnaletici di polizia, sono stati condotti nelle rispettive abitazioni dove dovranno sottostare agli arresti domiciliari in attesa del processo.
