La ricerca di nuovi mercati come strumento per reagire al grande caos. È stato questo il filo conduttore dell’appuntamento di Top 500 a Trieste, che si è svolto lunedì pomeriggio all’interno della Sala Luttazzi del Magazzino 26.
“Decidere di puntare sul “grande caos” come filo conduttore del tour Top 500 di quest’anno è un esercizio di puro realismo”, ha scritto nell’editoriale di presentazione dell’evento Luca Ubaldeschi, direttore dei quotidiani del Gruppo Nem, “le prove di un disordine globale sono purtroppo numerose e chiare a tutti. Se pensiamo alla scintilla, il pensiero va ai due conflitti che occupano la prima fila nel teatro delle crisi, quello russo-ucraino e quello mediorientale, capaci di minare certezze ed equilibri che parevano consolidati”.
E per far fronte a questo caos le aziende triestine hanno guardato anche all’estero con numeri che raccontano di un’economia regionale che, leggendo i bilanci relativi al 2023, è di sostanziale stabilità. Tolti i dati della prima impresa in classifica, che ha visto una variazione negativa importante dei ricavi dopo una crescita altrettanto importante registrata lo scorso anno, la variazione totale del fatturato si attesta al -1%. Se guardiamo ai singoli bilanci ci si accorge che il valore mediano della variazione è pari a 1,7%, che significa che metà delle 500 imprese ha registrato un aumento sopra l’1,7% mentre per l’altra metà la variazione è stata inferiore a tale valore.
Manuel Forte, partner PwC Italia, e Gianluca Toschi, Ricercatore Senior della Fondazione Nord Est, si sono soffermati sugli scenari futuri: “La situazione, a livello macroeconomico, non sembra far presagire grandi miglioramenti dato che secondo le ultime stime disponibili il PIL regionale dovrebbe crescere dello 0,7% mentre i primi sei mesi dell’anno fanno segnare un miglioramento dell’export (+3,7%) dopo la caduta dello scorso anno”.
Dopo l’analisi dei primi dati si è subito entrati nel vivo con Alessia Antinori, presidente della cantina Jermann e vice presidente della Marchesi Antinori, che ha raccontato la scelta del gruppo toscano di investire nel Collio. A seguire c’è stato il confronto con Claudio Cisilino, direttore Operations del Gruppo Fincantieri ed Elisa Zamò, sustainability manager del gruppo Ilcam, condotto da Fabrizio Brancoli, vicedirettore del Gruppo Nem con delega al Piccolo.
È stato poi il momento del dibattito tra Simona Gastaldello, responsabile Corporate Nord Est di Unicredit, Enrico Pacorini, CEO del Gruppo Pacorini e Sebastiano Saccani, co-fondatore di Aindo, condotto dal giornalista Nem Giorgio Barbieri.
L’appuntamento di Top 500 è stato poi chiuso dal confronto tra Luca Piana, vicedirettore dei giornali NEM, e Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico.