Chiara è tornata a casa ed è pronta a cantare come faceva una volta. La campana dell’Ossario di Oslavia è di nuovo al suo posto e lunedì, giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, farà sentire pubblicamente la sua voce.
Giovedì pomeriggio, il manufatto di bronzo è stato rimontato sulla sua struttura di pietra e cemento. Per il sacrario militare goriziano è stata una giornata storica. Per consentirne il restauro, la Campana Chiara era stata rimossa a fine luglio dal personale della Simet. Per riposizionarla al suo posto, i tecnici hanno avuto bisogno di appena una mezz’ora; e un’altra mezz’ora ha richiesto il montaggio del nuovo battaglio bilanciato che permetterà un’oscillazione inferiore della campana e, quindi, una minore sollecitazione della struttura che la regge. E proprio delle opere in muratura si sono occupati, in assenza di Chiara, gli operai della ditta “Di Betta Giannino”. La struttura è stata rinforzata con due barre d’acciaio per lato che la rendono più rigida. Inoltre, le pietre sono state spinottate per renderle solidali al calcestruzzo.
Il consolidamento statico e conservativo della campana rappresenta l’intervento più simbolico del più ampio (e non meno importante) progetto di risistemazione dell’Ossario militare di Oslavia. L’Ufficio per la Tutela della cultura e della memoria della Difesa, l’ex Onorcaduti, ha stanziato quasi 350 mila euro per questo intervento e per la realizzazione delle altre opere accessorie: la sistemazione della scalinata monumentale (i cui lavori riprenderanno lunedì) e il restauro dei quattro pezzi di artiglieria che si trovavano sul piazzale centrale e che ora sono nel laboratorio i della cooperativa Arecon di Basaldella.
«Ora verranno fatte tutte le verifiche di tenuta, poi la campana potrà tornare a suonare: è stato fatto un ottimo lavoro e siamo molto soddisfatti», ha detto il colonnello Massimiliano Fioretti, direttore dei sacrari militari isontini.
«Sono particolarmente orgoglioso di vedere la Campana Chiara al Sacrario Militare di Oslavia, riqualificata e pronta a testimoniare ancora una volta la memoria dei caduti. Questo traguardo è il frutto di anni di impegno e di collaborazione tra istituzioni, tecnici e comunità, con l’obiettivo di restituire dignità a un luogo così significativo per la nostra storia. Continuerò a lavorare affinché il Sacrario rimanga un simbolo di rispetto e di riflessione per le future generazioni», ha aggiunto il consigliere comunale Andrea Tomasella, che in tutti questi anni ha seguito la vicenda e si è speso per fare in modo che Chiara potesse tornare a battere i suoi rintocchi. «Questa - ha aggiunto il sindaco Rodolfo Ziberna - è la ciliegiona sulla torta che tutti attendevano per il suo valore simbolico. Per questo ringrazio l’ex Onorcaduti, gli alpini e la Regione».
In attesa che da lunedì la campana del Sacrario torni a suonare ogni sera al vespero come faceva una volta per salutare tutti i caduti, già ieri qualche rintocco di prova ha risuonato nell’aria di Oslavia. E chi li ha sentiti non ha potuto non provare emozione. —