Un punto serve a poco ma un pari così può valere tanto. Non per la classifica ma per il morale. Perché trovare una bella rete nel recupero con Vertainen senza rassegnarsi alla nona sconfitta è una ciambella alla quale aggrapparsi. La volata irresistibile, almeno per i lenti centrali alabardati, di quel Zoma oggetto mai raggiunto del desiderio estivo di Menta sembrava aver messo un altro sepolcro sulla sfida del Rocco. Il miracolo di Roos e la scarsa prontezza di Longo a timbrare la rete del ko hanno accompagnato la volontà della squadra di provarsi fino in fondo dopo una partita molto equilibrata, con scarse occasioni, ma anche con il solito palo (stavolta di Olivieri) a frustare le ambizioni dell’Unione e le speranze dei tifosi. Non è arrivata la vittoria che si aspetta da oltre due mesi ma la prestazione e il modo di stare in campo degli uomini gudati da Clotet manda un segnale di vita al campionato.
L’approccio in controllo
Il tecnico da debuttare al centro della difesa (con Struna ko) che assieme a Frare mette assieme centimetri ed esperienza. A destra Germano contiene le sue volate e anche la mediana non si sbilancia. Atteggiamento comprensibile quello voluto dal tecnico catalano perché l’Albinoleffe ha uomini veloci e in particolare Zoma. Tagliando i rifornimenti è possibile limitare i danni. In barba al turno infrasettimanale poi gli uomini sono praticamente gli stessi di domenica. Ritmo compassato anche troppo, non è un bel vedere ma almeno si rischia pochino.
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L’uscita da brivido
Prima Kiyine delizia la platea con una serpentina in area ma Bianconi non coglie l’attimo. Lo coglie subito in verticale invece l’Albinoleffe ma un uscita rischiosissima ai 25 metri di Roos sventa un’occasione da gol. Due fiammate nei primi 10’ ai quali non segue altrettanto fervore nelle due aree. e solo nel finale di frazione arrivano un colpo di testa di Krollis a lato e una conclusione di Mustacchio sventata da Roos.
Si alza l’intensità
La Triestina torna in campo con una verve maggiore (con D’Urso al posto di un boccheggiante Kiyine) e cercando di alzare un po’ il baricentro. Marietta regala a Krollis un’opportunità che l’estone non è capace di cogliere. Quando la Triestina cerca di accelerare l’Albinoleffe dà l’impressione di avere qualità per affondare. Zoma fugge in verticale ma Frare ci mette una pezza in extremis dentro l’area di rigore. È un segnale da non sottovalutare. Le verticalizzazioni dei bergamaschi sono in grado di mettere in crisi la difesa di casa.
Le mosse di Clotet
Il tecnico alabardato smuove le acque panchinando Krollis e sostituendolo con El Azrak a fare da spalla a Olivieri. Lopez ordina un atteggiamento più guardingo davanti a un’Unione più brillante davanti. Nel suo momento migliore la Triestina viene fermata ancora una volta da un palo pieno centrato da Olivieri. E come spesso accade in questa disgraziata stagione dopo 3’ Zoma sfugge a tuta la difesa e dimostra con un diagonale non essere solo velocissimo. L’incubo si impadronisce di nuovo del Rocco.
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La rimonta finale
Il gol subito manda in bambola la Triestina con Vallocchia (entrato per Attys) che si fa male (distorsione) probabilmente a causa di una delle tante zolle di un terreno che sta diventando ingiocabile. Clotet rischia Vertainen mentre l’Albinoleffe rischia di raddoppiare. Deve fare i conti con Roos e con la poca efficacia dei suoi attaccanti. Insomma gli ospiti non chiudono almeno in due occasioni la contesa. E il trend più consumato del calcio si ripete. La Triestina ha il merito di buttarsi in avanti nel recupero e rimonta grazie a una giocata di qualità: l’unico spunto di talento della gara di D’Urso trova la girata di Vertainen che mette il pallone nell’angolino. La Triestina resta straultima ma i giocatori alla fine si riconciliano con la curva che li saluta dopo aver insultato a lungo (ormai è un’abitudine) il Gm Menta.
Ora bisogna pensare alla prossima con la Pro Patria. Per vincere ma soprattutto per non incappare nel nono ko.