Il momento è arrivato. Il testo della proposta di project financing avanzato dalla bergamasca Costim con Elmet Srl e Impresa Percassi Spa per la riqualificazione del Porto Vecchio verrà messo ai voti del Consiglio comunale nella seduta convocata per oggi, lunedì 14 ottobre, a partire dalle 14. Il futuro di Trieste verrà deciso nelle prossime ore.
Tre giorni non sono bastati per sviscerare le migliaia di pagine allegate alla più importante delibera che l’attuale generazione politica sarà mai chiamata ad adottare. E non sono bastati neanche a superare le differenze di opinione e le divergenze che fino all’ultimo minuto della triplice seduta straordinaria andata in scena la settimana scorsa hanno continuato a dividere l’aula.
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A destra c’è una maggioranza unita attorno alla delibera firmata dall’assessore Everest Bertoli e convinta delle opportunità che il partenariato pubblico-privato potrà spalancare nei sessantasei ettari inutilizzati dello scalo. A sinistra resiste invece un’opposizione che a dieci anni dalla sdemanializzazione del Porto Vecchio ravvisa nella proposta dei bergamaschi il rischio di una speculazione edilizia, e accusa la giunta di mancata collaborazione in un percorso che, indipendentemente da chi sarà ad avviarlo, finirà per determinare i principali assetti della città per i prossimi decenni.
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In caso di voto favorevole si passerà infatti alla gara, e chi la vincerà potrà prendere in concessione moli e coste demaniali per cinquant’anni e alienare 19 magazzini, ristrutturarli e rivenderli o affittarli. Il project propone 620 milioni di lavori e nove anni e mezzo di cantieri, dalle cui ruspe nasceranno hotel, residence, marine e centri benessere con destinazioni pubbliche e private.
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Il ballo c’è moltissimo. Il centrodestra difende la bontà del progetto come anche la legittimità impreditoriale di Costim, l’assessore Bertoli ribadisce la «piena disponibilità a collaborare» e promette apertura a tutte le parti: ma se è vero che l’esito del voto appare ormai certo, i termini della discussione sono ancora tutti da dettare.
A più riprese durante le prime tre sedute i consiglieri di opposizione hanno messo in dubbio l’imparzialità della guida dell’aula, dopo un primo parere di inammissibilità per 129 su 190 emendamenti espresso dal presidente Francesco Panteca. E, poi, dopo che lo stesso è stato ripreso dalle telecamere della diretta streaming intento – sostiene il centrosinistra – a votare proprio uno dei pochi emendamenti rimasti al posto del sindaco Roberto Dipiazza, seduto al suo fianco.
Se sul primo punto l’accordo è stato trovato nella possibilità di ripresentare una parte degli emendamenti – oggi ne verranno discussi una trentina – sul secondo pendono ancora le pesanti accuse dell’opposizione, pronta a impugnare il regolamento e dare filo da torcere alla maggioranza. Possibile che i tempi si allunghino di nuovo? In aula ci sono pochi dubbi: il voto arriverà stasera.
Il futuro del Porto Vecchio e di tutta Trieste verrà quindi deciso nelle prossime ore: sarà da vedere come la politica ci arriverà. —
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