Approda per la prima volta in Italia il musical “Les Misérables”, dal romanzo di Victor Hugo, nella produzione monstre che Cameron Mackintosh ha realizzato per arene e grandi spazi. Sarà il Politeama Rossetti a ospitarlo, dal 7 all’11 novembre, cogliendo una doppia sfida: assicurare a Trieste il debutto italiano di un’opera gigantesca, per cast, scenografia, orchestra dal vivo, effetti speciali, e adattare la sua enorme macchina, concepita per una platea di migliaia di spettatori, alle dimensioni contenute di un teatro.
L’operazione “accoglienza tecnica” della produzione inglese è già da tempo in corso al Rossetti e la logistica dell’arrivo delle scene e delle attrezzature in Viale XX Settembre farà effetto. Un “game changer”, un punto di svolta per il pubblico e per la città, come è accaduto l’anno scorso con Il Fantasma dell’Opera: così l’ha definito Stefano Curti, direttore organizzativo del teatro, che ha lavorato sodo per portare a casa il titolo insieme al presidente Francesco Granbassi e al direttore Paolo Valerio.
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«Che cosa dire al pubblico? Ecco: “non dovete andare nel West End di Londra per vedere il più grande musical mai scritto, ve lo portiamo noi. Ed è davvero così. I Miserabili rimane con le persone per sempre, le cambia, e la ragione per cui va in scena da quarant’anni è che c’è gente che non l’ha ancora mai visto, ma chi l’ha visto continua a venire a teatro, ancora e ancora. È un’icona culturale, se arriva da voi non potete perderlo».
Killian Donnelly ha appena debuttato all’Ovo Hydro arena di Glasgow nei panni di Jean Valjean davanti a quattordicimila persone solo nella prima serata, alla testa dello stesso cast che farà tappa al Rossetti per poi proseguire per gli Arcimboldi di Milano, unici due teatri italiani che hanno in cartellone l’evento.
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L’arena di Glasgow ha vibrato per tre ore di spettacolo che corrono d’un fiato, è sembrata esplodere per la potenza del suono, delle voci, per l’intensità delle luci e alla fine ha accolto il cast con una standing ovation. Poche ore prima dell’inizio Donnelly ha incontrato i giornalisti: «Ho partecipato anche all’edizione dei Miserabili del venticinquesimo anniversario - ha detto - ma la passione e l’amore per questo spettacolo per me è rimasto lo stesso e credo che passerà alle generazioni future. Ha quarant’anni, nel mondo l’hanno visto oltre tre milioni di persone. È un regalo far parte di questa edizione, che è una sorta di summa di tutte le precedenti».
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Al suo fianco, nel ruolo di Javert, un maestoso Bradley Jaden, che il pubblico ha già applaudito l’anno scorso a Trieste in The Phantom of the Opera nei panni di Raoul. «Killian e io - ha raccontato Jaden - abbiamo entrambi avuto la fortuna di lavorare in passato con grandi attori che intepretavano la nostra controparte in scena, ma dopo la prima volta insieme nei Miserabili abbiamo sentito entrambi che qualcosa scattava tra di noi. È come se ci fossimo detti: tu sei il “mio” Valjean, tu sei il “mio” Javert. Una sintonia che cambia completamente lo spettacolo».
Sarebbe riduttivo definire Les Misérables The Arena Spectacular un musical. Oppure un concerto interpretato. La forza della storia e della musica, i brani celeberrimi, l’intreccio di colpa, redenzione, amore e morte, libertà e giustizia, che gli artisti non si limitano a cantare, ma in cui mettono «cuore e anima», come ha detto Donnelly-Valjean, danno allo spettacolo l’impatto e la dimensione di un’opera. Accanto a Donnelly e Jaden, spiccano le voci femminili di Channah Hewitt, che sarà Fantine, Beatrice Penny-Touré, Cosette, dell’energetica Madame Thénardier di Helen Walsh, dell’americano James D. Gish, un’emozionante rivelazione nel ruolo di Enjolras, mentre ritorna a Trieste Daniel Koek, che gli appassionati del genere hanno già conosciuto in Chess e nel concerto insieme a Kerry Ellis.
Anche Trieste e il suo teatro sono stati un “game changer” nella scelta delle tappe italiane di “Les Miz”, com’è familiarmente chiamata l’opera. Bradley Jaden si è innamorato della città e del Rossetti, dov’è tornato, dopo il Fantasma, per un concerto da solista, e la sua promozione è entusiastica, in ogni occasione (è riuscito a infilare Trieste anche al Sondheim Theatre di Londra, durante lo spettacolo “Old Friends”, davanti a spettatori per lo più britannici...).
«Quando ho fatto Phantom - ricorda - mi sono sentito veramente accolto, Trieste ha abbracciato lo show, per strada tutti sapevano del Fantasma. Mi sono innamorato dalla città: cammini per miglia in entrambe le direzioni, il castello di Miramare ti dà la sensazione di vivere in una favola, e poi l’architettura, le montagne, la gente... E naturalmente il mio fruttivendolo, che ogni giorno mi preparava i carciofi».
Killian Donnelly arriverà con la moglie, “contento”, dice, di avere qualche giorno di libertà dai figli piccoli per visitare la città e misurare il suo Jean Valjean in uno spazio raccolto. «Al pubblico voglio anticipare questo: i nostri Miserabili sono uno show incredibile ma allo stesso tempo intimo, disegnato in modo così perfetto che lo possiamo rappresentare nelle arene o nei teatri senza che nessuno si perda nulla. È come se lo spettatore lo ascoltasse nelle cuffiette, per conto suo, ma su grande scala». —
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