Il pericolo alluvioni finisce anche sul tavolo della Prefettura. Nella tarda mattinata di ieri, nell’ambito della “Settimana nazionale della Protezione civile”, si è discusso nel palazzo del governo dell’emergenza idraulica Muggia. Dopo l’alluvione alle Noghere e l’allarme degli operatori nella zona industriale, per l’acqua alta prima di Aquilinia, il tavolo ha definito una strategia sul rischio idrogeologico. Il Comune di Muggia era rappresentato dall’assessore alla Protezione civile, Giorgio De Sanctis, e dal comandante della Polizia locale, Roberto Dellosto, che hanno successivamente riferito al sindaco Paolo Polidori.
«Una riunione proficua per parlare soprattutto di prevenzione – così sindaco e assessore –, con le azioni da adottare sul territorio di Muggia assieme alla Protezione civile regionale». Si è discusso di stanziamenti importanti, sia per investimenti in infrastrutture, quali ponti con passaggi sottostanti più capienti da permettere il deflusso delle acque, l’innalzamento degli argini, ma anche per le manutenzioni dei corsi d’acqua, che sono regionali, ma i cui fondi sono gestiti dal Comune. Si è parlato anche della zona di Vignano, dove enormi masse d’acqua si sono riversate sulle abitazioni e i capannoni, tanto da far richiedere a Polidori un appuntamento al sindaco di Capodistria, dato che a monte ci sono gli imponenti lavori relativi alla linea ferroviaria Divaccia/Capodistria.
«L’aumento dell’intensità dei fenomeni atmosferici – spiega il sindaco – richiederà strategie sempre più puntuali e importanti, ma per applicarle saranno necessarie normative più snelle ed efficaci, che mi auguro il Parlamento adotti per non trovarci, come emerso durante il Comitato, con altre paradossali situazioni come quella del torrente Rosandra del 2012, quando l’allora assessore, e oggi ministro, Luca Ciriani con i suoi collaboratori hanno dovuto fare i conti con i tribunali, poi assolti, a fronte di interventi di salvaguardia dell’alveo e delle zone a valle, mentre gli “ambientalisti” abbracciavano i ceppi degli alberi, inconsapevoli difensori di catastrofi».
Intanto il torrente Rosandra, oggi, fa ancora paura: «Il 12 settembre – sottolinea De Sanctis – ci sono stati allagamenti in alcune abitazioni, ed enormi tronchi hanno cozzato violentemente contro il ponte ad Aquilinia, rischiando di squarciare le condotte di gas che forniscono energia alla zona industriale delle Noghere». E aggiunge assieme a Polidori: «Sulla gestione dell’emergenza abbiamo fatto notare – spiegano – che la Protezione civile di Muggia ha sperimentato il sistema di paratie acquistate per fermare l’acqua alta in Mandracchio: anche in questo caso hanno svolto il loro lavoro, proteggendo un’abitazione dall’allagamento». Non buone, infine, le notizie sulla possibilità di risarcimenti da privati e imprese, data la mancanza di condizioni per chiedere lo stato di calamità. —
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