Entrambi hanno giocato con la maglia alabardata e poi guidato la Triestina in panchina, oltre a conoscere a menadito la piazza: Maurizio Costantini e Nicola Princivalli hanno la carte in regola per esprimere un parere autorevole riguardo alla perdurante incertezza sulla questione allenatore dell’Unione a due settimane dall’esonero di Santoni.
«Il mio giudizio non può essere positivo – afferma Costantini – la società sul lato dirigenziale ha lacune incredibili. Se in una conferenza stampa metto in discussione l’allenatore, comincio già ad adoperarmi all’eventualità negativa e in pochi giorni riesco a venirne a capo. Qui non si riesce a capire come si muovono, ci sono continui problemi nella gestione, compresa la questione del giocatore che non si riesce a tesserare. C’è incertezza su tutto».
Molto preoccupato anche Princivalli: «Non ho mai visto una situazione di questo tipo, vista la classifica la cosa si fa pericolosa. A me risulta che l’anomalia è dovuta al fatto che non possono prendere un altro allenatore per la problematica della fideiussione, a meno di liberarsi di Tesser. In ogni caso una società doveva sapere prima dell’esonero di Santoni come gestire certe situazioni. E a mio parere Breda aspetta una serie B, non mi sembra interessato alla Triestina».
I due ex tecnici dell’Unione sono d’accordo su una delle principali lacune della società, la comunicazione: «Non è certo il loro punto di forza – osserva Costantini – nel rapporto con tifosi e città hanno dimostrato parecchi limiti. Nessuno ci mette la faccia e si assume la responsabilità della situazione». Stesse perplessità per Princivalli: «Preoccupa il loro silenzio, l’impressione è che non si sappia cosa fare e si navighi a vista. Non dicono niente, e quando lo fanno non si capisce cosa volevano dire».
«Da quello che capisco – afferma Costantini – con due allenatori già a libro paga, c’è difficoltà a prenderne un altro che implicherebbe un extrabudget. Sulle scelte tecniche sarebbe troppo facile dire tante cose, ma è chiaro che dall’esonero di Tesser in poi non hanno dimostrato di avere trasparenza».
«Mi pare che Tesser abbia fatto capire che se torna è solo perché obbligato – osserva Princivalli – e si può capirlo visto come è stato trattato. Loro se la sono giocata male, con mancanza di rispetto della persona e tempi sbagliati».
«Una conferma di Marino? Vero che ha fatto due risultati positivi – spiega Costantini – ma con questa classifica ora bisogna vincere. Anche lui non conosce la categoria, ha esperienze nel femminile e con le giovanili, ma non sono in grado di giudicare e poi uno da qualche parte deve pur cominciare».
Per Princivalli, «se vogliono confermare Marino in coppia con Ciofani, allora almeno lo dicessero: magari visto il momento di difficoltà anche i tifosi potrebbero stringersi attorno alla squadra».
Costantini era già perplesso dall’inizio sulla squadra: «Avevo molti dubbi su alcuni reparti, ma non credevo le cose andassero così male. Poi con tanti infortunati qualcosa non sta funzionando».
Per Princivalli due i gravi problemi: «Questa squadra non ha il gol in canna, oltre al fatto dei tanti stranieri che faticano a comunicare tra loro e affezionarsi alla maglia. Non è una situazione adatta alla C».
Entrambi immaginavano qualcosa di diverso. «Lo scorso anno – dice Costantini – la società è arrivata mostrando grandi potenzialità, ma dal punto di vista sportivo non hanno dimostrato grandi valori. E non c’è una persona tra dirigenti, giocatori o allenatori in cui i tifosi si identificano».
«Peccato – osserva Princivalli – perché si sono presentati con un budget importante e si è steso loro il tappeto rosso. Continuano a dire di aver speso tanto, ma questa non può essere più una medaglia al petto, se i risultati sono questi. Non può essere sempre colpa degli altri, di Tesser, dei tifosi, dei giornalisti o del Centro di coordinamento». —