A volte una soluzione non c’è, ma bisogna comunque immaginarsela. Il problema, emerso di recente anche con la vicenda della Romana, è l’affollamento nei campi sportivi, che non consente a tutti di praticare lo sport del cuore a Monfalcone. E non si sta parlando, qui, di cricket – per il centrosinistra il tema dei temi, anche se nel Cisint I pure la maggioranza, con l’allora assessore Francesco Volante, s’era data parecchio da fare per trovare un terreno di sfogo – ma di pallone o attività ormai consolidate, esercitate con consuetudine in città, vedi il rugby trapiantato da Panzano a Ronchi per motivi di cantiere e opere pubbliche. E così eccola, la soluzione: un quarto campo di sfogo, soprattutto per gli atleti più acerbi, fino alle giovanili. Dove? Alla Marcelliana sul cui perimetro un fazzolettone verde esiste già, ma è tutto da risistemare per garantire altresì spogliatoi, magazzini, parcheggi.
La Diocesi a un recente incontro, la scorsa settimana, con l’amministrazione comunale ha dato – come già in passato – la sua disponibilità (la Casa della Gioventù, ristrutturata con contributo pubblico, si è riconvertita a scuola, mentre l’oratorio San Michele sta ospitando il Bassa soglia). E quindi scatta ora la caccia ai finanziamenti, facendo leva sul Coni. Lo riferisce l’assessore allo Sport Fabio Banello, che ha condotto il tavolo in presenza dei tecnici comunali, confrontandosi con il parroco Flavio Zanetti. «La Diocesi – riporta – si è detta disponibile a offrire il proprio campo, pertanto l’aspetto dirimente è attivare adesso una linea di finanziamento con i crediti sportivi da Roma: una modalità che consente all’ente di accendere mutui a tasso zero o agevolato per realizzare nuovi impianti». Non si è discusso su quale disciplina in particolare troverà spazio (calcio, rugby o entrambe), ma il sacerdote ha posto alcuni comprensibili paletti, trattandosi di un’area di proprietà del clero. E cioè ha chiesto, il parroco, che «vi sia spazio per allestire nella bella stagione il campo degli scout e i centri estivi organizzati dalle associazioni».
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I lavori richiesti non sono irrisori. «C’è da rifare l’impianto di illuminazione – spiega Banello – e realizzare ex novo quello di irrigazione, come pure l’area spogliatoi, oltre a una piccola palestrina per gli allenamenti al chiuso e un magazzino per tenere l’attrezzatura della parrocchia, vale a dire griglie e altri dispositivi dati in prestito alle associazioni per l’allestimento di eventi». Inoltre nei progetti c’è l’intenzione di modificare sensibilmente tutto il piazzale in cemento dove un tempo, alla festa settembrina in onore della Madonna immacolata, poi decaduta al di là delle superstiti celebrazioni liturgiche e processione, si organizzava il palo della cuccagna.
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«C’è l’idea di ricreare un parcheggio per consentire ai pulmini del gestore e ai mezzi degli sportivi di sostare senza intralcio al traffico, dato che quel punto non è particolarmente agevole per i posteggi», sempre Banello. Non tutto il piazzale, comunque, verrebbe dedicato a questo scopo; una parte appunto ospiterebbe un chiosco, i magazzini e le altre aree funzionali. E la gestione futura farà capo a chi? «Chiaramente – replica l’assessore – siamo ancora in una fase embrionale, si potrebbe far valere uno schema simile a quello applicato per l’area verde di Largo Isonzo, lasciando per esempio l’uso per tot anni all’ente con la restituzione della proprietà alla Chiesa una volta scaduti i termini d’intesa».
Quanto ai finanziamenti, il responsabile del Triveneto per la specifica sezione del Coni che si occupa dei crediti sportivi sarà in zona tra due settimane e verrà portato a Panzano per una visita sul posto. Un passaggio fondamentale per dare gambe al progetto, che a quel punto si capirà se potrà o meno essere concretizzato. «È questo – conclude Banello – un bel polmone verde urbano e in considerazione della vicinanza alla nuova palestrina della Sauro e del blocco Giacich potrà inserirsi anche a servizio delle scuole. Siamo al primo ingranaggio, ma rassicuro che qualcosa si sta muovendo per decongestionare i campi cittadini e dar spazio a tutti».