Poteva andare peggio in via Cadorna. Molto peggio. Perché si è scoperto che il “vuoto” non corrisponde solo alla voragine ma si estende, in una sorta di cunicolo, verso il centro della carreggiata.
La dimostrazione pratica la si è avuta ieri di prima mattina, quando è entrata in azione una squadra di operai specializzati coordinata dal dirigente comunale ai Lavori pubblici, Paolo Lusin.
Con l’ausilio di un piccolo escavatore si è proceduto a uno scavo e, sotto il porfido verso il centro della strada, è emersa un’estensione del “vuoto” che, per fortuna, non è collassata.
Contestualmente, si è proceduto all’allaccio dei sottoservizi che erano rimasti danneggiati dopo l’improvviso cedimento del terreno, in seguito alle pesanti piogge dei giorni passati. Un intervento particolarmente complesso. Il sindaco Rodolfo Ziberna è costantemente in contatto con Lusin e con i tecnici all’opera in via Cadorna, a due passi dalla statua del Fante. «Sì, stanno lavorando per individuare e valutare le cause del cedimento. I lavori dureranno una settimana circa, tempo permettendo, e sono finalizzati alla messa in sicurezza. Terminato questo intervento, il buco verrà chiuso temporaneamente con cemento e asfalto e, in un secondo momento, si ripristinerà il porfido». In dieci giorni, tutto dovrebbe essere concluso, ma è meglio mantenere il verbo al condizionale.
Fortuna ha voluto che il cedimento si verificasse alle 4 del mattino quando non c’era anima viva in giro. Peraltro, qualche giorno prima, anche in quella zona, era andata in scena “Gusti di frontiera” con un numero imponente di visitatori.
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Come ha affermato il sindaco Ziberna, i prossimi passi sono legati al meteo. In funzione delle condizioni del tempo, nei giorni a venire, si concluderà il ripristino del cedimento della carreggiata in via Cadorna, verificatosi nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana nel tratto retrostante i Giardini pubblici.
Una ditta, incaricata dal Comune di Gorizia, ha continuato per l’intera giornata ad effettuare i cosiddetti “scavi di indagine”, scendendo qualche metro al di sotto dello sprofondamento e ha ritenuto che si potesse procedere alla chiusura della voragine che si è aperta. Dalle ricerche è emerso che, in loco, non sono presenti cavità. L’avvallamento, in altre parole, sarebbe stato causato dall’acqua trafilata attraverso il porfido. Ieri mattina, ha effettuato un nuovo sopralluogo in via Cadorna l’assessore comunale alle Manutenzioni e alla Viabilità, Francesco Del Sordi. Essendo geologo, è particolarmente ferrato in materia.
«Grazie alle operazioni di scavo - spiega - i tecnici hanno potuto escludere la presenza di cavità, così come sono stati esclusi problemi alla rete fognaria e idrica grazie ai sopralluoghi effettuati, già nei giorni passati, da parte delle ditte che gestiscono tali tipologie di sottoservizi. Le operazioni di ricerca condotte in modo così approfondito hanno messo in luce che, a causa delle forti piogge, si è verificato uno spandimento della rete di smaltimento delle acque meteoritiche, peraltro recentemente spurgate, ma spesso soggette a intasamenti», specifica ancora Del Sordi che sta monitorando, in prima persona, la situazione.
Ma il Comune, per avere un quadro integrale della situazione, ha fatto anche un altro approfondimento. «Sì, abbiamo consultato il dottor Pier Luigi Lodi, profondo conoscitore delle vicende belliche della nostra città: ci ha spiegato che, nell’area, era presente una discarica risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Un fatto, questo, comprovato anche dalle tipologie di materiali trovati sul luogo. Pertanto, possiamo dire che s’è trattato di un insieme di fattori combinati che hanno provocato il cedimento, per cui valuteremo se fare dei sondaggi geotecnici e geologici nella zona».
Intanto, i tecnici che hanno eseguito gli scavi di indagine hanno giudicato che è già possibile chiudere l’apertura. L’assessore Francesco Del Sordi conclude: «In giornata, la ditta incaricata inizierà a colmare l’avvallamento e al rifacimento della copertura, in modo che in tempi brevi si possa riaprire la strada alla circolazione». Ma non c’è una data cerchiata di rosso sul calendario. —