Trentacinque diffide emesse dalla Questura di Trieste nell’ultimo mese e mezzo. Precisamente, dal 15 di agosto al primo di ottobre.
Ancora più nel dettaglio, il Questore di Trieste ha emesso 35 misure di prevenzione, a cura della Divisione Anticrimine della Questura di Trieste, a carico di persone che hanno evidenziato una pericolosità sociale tale da dover essere contenuta con dei provvedimenti di diffida, ovvero limitativi nell’accesso a esercizi pubblici e locali di intrattenimento.
Riportiamo di seguito la nota diffusa giovedì mattina, 3 ottobre.
Sono stati firmati 19 avvisi orali, 11 daspo urbani e 5 fogli di via obbligatori con divieto di ritorno nel Comune di Trieste.
Tra gli episodi degni di rilievo si segnalano:
l’avviso orale nei confronti di un cittadino tunisino che il 22 settembre, all’esterno di un bar di via San Francesco, insieme ad altri due connazionali, ha minacciato una donna che si era precedentemente rifiutata di assecondare un approccio.
I due correi sono stati sottoposti al provvedimento del Divieto di accesso alle aree urbane (detto anche Dacur):
L’avviso orale aggravato nei confronti di un cittadino algerino che nella serata del 7 maggio, unitamente ad un altro soggetto, ha sottratto un telefono cellulare ad un ragazzo italiano in via Imbriani mentre stava camminando, aprendogli lo zaino.
Un Divieto di accesso alle aree urbane nei confronti di una triestina che la sera del 18 agosto, in un bar di piazza Sansovino, in stato di agitazione derivante dall’assunzione di alcolici è inveita immotivatamente contro gli avventori del locale. Il personale dell’Arma dei Carabinieri, intervenuto sul posto a seguito di segnalazione, è stato oggetto di minacce e sputi da parte della donna.
Un Foglio di via obbligatorio emesso il 17 agosto dal Questore nei confronti di un cittadino napoletano il quale si è introdotto all’interno dell’appartamento di un ultra ottantenne spacciandosi per un finto avvocato, asserendo di voler aiutare la figlia perché rimasta ferita in un incidente stradale.
La donna, scossa dalla richiesta, non potendo fornire la somma di denaro richiesta, ha consegnato tutti i preziosi custoditi nella propria abitazione.