Il Teatro Stabile Sloveno riparte venerdì con “Woyzeck”, del drammaturgo tedesco Georg Büchner. La nuova produzione TSS (nata da un lavoro di collaborazione con il Teatro Prešeren di Kranj) inaugura la stagione 2024/25 e porta la firma di un regista mitteleuropeo (oltre che nato a Trieste, una quarantina di anni fa) qual è Igor Pison.
"Ogni persona è un abisso, vengono le vertigini a guardarci dentro" aveva scritto Büchner in uno dei frammenti di questo lavoro, considerato incompiuto. Lui, quell'abisso, lo aveva appena scorto. Nato nel 1813, era morto nel 1837, a nemmeno 24 anni per un attacco di tifo. Ma in quel breve e febbricitante tratto di vita, il giovane autore aveva scritto parecchio (“La morte di Danton”, “Leonce e Lena”, tra gli altri titoli noti) e lasciato incompiuto “Woyzeck” che, attraverso i decenni e poi i secoli, continuerà a suscitare una attrazione speciale.
A giustificarla sono i frammenti, le scene appena accennate. Ma è soprattutto la tensione teatrale, che si può leggere in quei fogli sparsi, e anticipa di un secolo, le avanguardie, l'espressionismo, la sensibilità novecentesca. Lunga è galleria di artisti che hanno provato a puntare lo sguardo su Woyzeck, protagonista di un caso autentico di cronaca nera, che scosse le cronache all'epoca e si classificherebbe oggi “femminicidio”.
La vicenda del soldato che per gelosia, frustrazione, miseria, uccide la propria compagna, Maria, che gli ha dato anche un figlio, ha catturato uomini di cinema come Werner Herzog e compositori come Alban Berg. Ma soprattutto i registi teatrali, da Max Reinhardt a Bob Wilson, che in quella storia di disagio e allucinazione hanno colto i segnali della fragilità dell'io, che diventerà tema costante nell'arte del '900. E anche dopo.
Tocca ora a Igor Pison, regista di solida formazione tedesca, cimentarsi con questa figura sfuggente e, nel bene e nel male, anticipatrice. «Ci sono molti registi teatrali che mai metterebbero mano al Woyzeck - dice Pison -. Ce ne sono invece altrettanti che lo hanno affrontato due, tre volte, nel corso di una carriera. Io appartengo a questa seconda categoria, e fin d'ora so che lo rifarò. Perché ogni scena, ogni battuta pronunciata in palcoscenico, ne lascia intuire altre, diverse. L'abisso di questo testo è la sua ricchezza».
La nuova produzione vede in scena attori della compagnia stabile del TSS (Tina Gunzek, Primož Forte, Nikla Panizon) accanto a quelli del teatro di Kranj (Borut Veselko, Aljoša Ternovšek, Miha Rodman e in particolare Blaž Setnikar, volto noto anche per i suoi ruoli al cinema e alla televisione). Il cast prevede inoltre la partecipazione di un attore e musicista italiano, Nicola Ciaffoni, che si è tuffato in una lingua a lui finora sconosciuta.
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Particolare è il contributo della scenografa viennese Anneliese Neudecker, artista che ha lavorato nei maggiori teatri di lingua tedesca, dal Burgtheater della capitale austriaca al Residenztheater di Monaco.
Neudecker riporta in “Woyzeck” la propria sensibilità astratta, lavorando con pannelli luminosi e ambientando le scene in una sorta di mensa militare. Su un tavolaccio, in secondo piano, la sagoma di un animale selvatico ucciso, suggerisce fin dall'inizio la brutalità che permea questa micro-società di soldati frustrati, in attesa di gesto eroico che non compiranno mai.
«È un immagine sacrificale – spiega il regista – e illustra bene i contorni di una comunità maschile, votata all'aggressività: uomini che si sporcano le mani con il sangue e si sfogano sul più debole. Il che non può in alcun modo giustificare l'assassinio di una donna, nel cui personaggio si possono ritrovare ascendenze bibliche, citazioni che tornano spesso nei dialoghi di Büchner».
Dopo un movimentato processo e lunghe perizie mentali, che occuparono pagine e pagine sulla rigorosa stampa prussiana dell'epoca, il soldato Johann Christian Woyzeck venne impiccato, sulla piazza principale di Lipsia, nel 1824.
Le repliche dello spettacolo (sempre sopratitolate) sono previste a Trieste fino al 27 ottobre, secondo il calendario di abbonamento. Quella a Gorizia (al Kulturni Dom) è fissata a lunedì 14.