Dopo le 1.381 firme raccolte dai residenti per scongiurare la chiusura dell’ufficio postale di Gretta, si è conclusa nel week end anche la stessa iniziativa avviata nel tentativo di salvare l’ufficio di San Vito, dove le firme registrate sono state 1.726. Ieri gli sportelli di via dei Carmelitani e via Combi sono stati ufficialmente dismessi, dopo la nota di Poste Italiane che annunciava lo stop definitivo il 30 settembre.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14659175]]
Ma la mobilitazione a difesa degli uffici postali continua e, accanto alla presentazione della petizione, questa mattina in via Combi si terrà anche una mobilitazione promossa dalla Cgil, per ribadire l’esigenza sentita dal rione di poter contare sulla presenza del servizio. E sempre oggi la Quarta Circoscrizione, che ha promosso la petizione con il consigliere comunale Monica Canciani, terrà una conferenza per illustrare nel dettaglio i risultati ottenuti e i passi successivi, alla presenza anche del presidente del parlamentino Marco Rossetti Cosulich e del consigliere Anastasia Doglia.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14638496]]
Nei giorni scorsi Spi Cgil ha invece affisso un cartello all’esterno dell’ufficio di via Combi, dove si legge “No alla svendita di Poste Italiane. Sono state raccolte centinaia e centinaia di firme dei cittadini residenti nel rione di San Vito contro la chiusura della filiale di via Combi. La dirigenza di Poste Italiane, coinvolta sul tema del forte disagio che i residenti subiscono, non ha ancora risposto - scrive il sindacato - nessuna presa di posizione, né una ipotesi di risposta alla cittadinanza. Non vogliamo fermarci, protesteremo con un presidio”.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14608163]]
Il tutto si inserisce nell’azione del sindaco Roberto Dipiazza che, dopo un incontro con tutti i sindaci dei Comuni della provincia e le segreterie confederali Cgil e Uil e di categoria Slc-Cgil e Uil Poste, ha inviato all’azienda una richiesta congiunta di un incontro urgente, per esporre tutte le problematiche relative a Poste Italiane a Trieste. In una nota i sindacati sottolineano: «Riteniamo che la riorganizzazione non possa andare a colpire l’accessibilità e la qualità del servizio erogato, anche perché colpisce una comunità con un’elevata età media, basso reddito per una parte molto ampia dei residenti e con delle competenze digitali minime, non idonee per una diversa modalità di accesso ai servizi offerti».
Ma se gli uffici di Gretta e di San Vito sono stati chiusi, non c’è alcuna novità sull’ufficio di via Giulio Cesare. Il servizio alla fine delle Rive non più operativo da metà settembre, dopo la caduta di alcuni calcinacci dall’edificio vicino. I cittadini segnalano però come non siano più presenti le transenne davanti all’ingresso e, pertanto, sollecitano una riattivazione degli sportelli quanto prima. Proprio all’ufficio postale di via Giulio Cesare si rivolgevano anche molti residenti di San Vito, dopo la cessazione dell’attività in via Combi. Tra le richieste espresse dagli utenti, che abitano o lavorano nelle zone dove gli sportelli non sono più disponibili, c’è anche la possibilità che possa essere reso funzionante il Postamat, per consentire ai clienti di Poste Italiane di poter usufruire di determinati servizi allo sportello automatico. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA