l Briamasco si rifà il look. E stavolta anche la Triestina. Non è una miss ma nemmeno quello inguardabile delle ultime partite.
E per poco, davvero pochissimo, non rovina la festa dei trentini per la prima volta nell’impianto tirato a lucido (compreso il campo in sintetico perfetto). Presente, battagliera, in vantaggio fino al recupero, l’Unione in versione Geppino Marino ha dimostrato di aver voglia e capacità di stare in campo. Il pareggio per 1-1 ci può stare anche se gli alabardati devono mangiarsi le mani per le tre occasioni del raddoppio sprecate. E’ bastato un assetto più equilibrato con il 3-5-2 per vedere quella squadra che mai Santoni era riuscito a plasmare.
Nonostante le assenze e il fardello delle cinque sconfitte consecutive, a Trento si è accesa una fiammella che il nuovo allenatore (quando arriverà) dovrà alimentare.
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Geppino Marino, scaraventato giovedì in questa nuova avventura dopo la cacciata di Michele Santoni, mette subito la sua mano su formazione e modulo. La rivoluzione prevede una difesa a tre con Moretti, Struna e Rizzo in modo tale da alzare sulle fasce Ballarini e Bijleveld per un linea a cinque con la mediana composta da Braima, Correia (centrale) e il riesumato Vallocchia. Davanti devono arrangiarsi Vertainen ed El Azrak.
Sin dalle prime battute l’Unione appare più concentrata e capace di corprie gli spazi. Tanto che stavolta non arriva l’ormai classico gol dello svantaggio ma al contrario gli alabardati passano. Il Trento si rirende pericoloso su punizione di Anastasia ma El Azrak risponde, dopo aver rubato un pallone sulla trequarti, con un destro fuori non di molto. All’8’ è Roos a fermare di piede una conclusione di Di Carmine in area e poi l’Unione passa.
Braima fornisce un assistenza in verticale per Vertainen che viene steso da Trainotti in area. Penalty, forse non ineccepibile, ma cercato con astuzia dal finlandese e proprio Vertainen di destro batte Tommasi. Triestina in vantaggio all’11’. Non succedeva dalla prima partita, l’unica vinta, con l’Arzignano.
Il Trento reagisce e la Triestina è costretta ad arretrare forse un po’ troppo. Gli alabardati sono presenti e stringono i denti ma il rischio è alto. Roos salva il risultato su Anastasia e sul successivo contropiede avviato da El Azrak, Bijeleveld calcia sull’esterno della rete (32’). Purtroppo la fragilità di Ballarini costringe Marino a inserire al 36’ un Germano non al top, anzi. È l’Unione ad avere l’occasione del raddoppio innescato da Vertainen e conclusione murata di El Azrak. Il Trento ci crede ma l’Unione finalmente lotta.
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Marino in avvio di ripresa toglie l’ammonito Braima e inserisce in mediana Voca. Dopo appena 30” Vallocchia scaglia una bordata dai 20 metri e Tommasi deve fare gli straordinari. Gli alabardati continuano a coprire bene gli spazi ma sono anche attenti a sfruttare le eventuali possibilità di ripartenza. Il Trento comunque è pericoloso e al 12’ un colpo di testa di Frosini grazia Roos.
L’Unione è in grado di ribattere colpo su colpo, con un Correia tornato ai suoi livelli migliori, e al 20’ dopo un magia di El Azrak a sinistra Bijleveld si mangia il raddoppio. Esce Vertainen stremato e Marino non ha altra scelta che schierare davanti l’ex di turno Attys. Tabbiani fa entrare Ghillani per l’assalto finale ma è ancora l’Unione con Attys a sprecare l’occasione per mettere in cassaforte il risultato. Entra anche l’attaccante Petrovic che non interviene su una punizione di Rada (38’). Il Trento finisce con sei uomini offensivi. L’assalto è intenso m El Azrak in contropiede si fa pizzicare il pallone dal portiere di casa. Partita senza pause. Entra Pavlev per El Azrak. Vallocchia ha i crampi segno evidente della battaglia. Ma purtroppo arriva al 46’ la rete di testa di Di Carmine. Passano 2’ e la punta sfiora l’incrocio. Finisce in parità. Bene così. Ora sotto con la Pro Vercelli