BELGRADO. In Slovenia il dado, dopo non poche polemiche, è stato di nuovo tratto, in zona Cesarini. Sarà Marta Kos, ex ambasciatrice e già in corsa alle presidenziali del 2022 per il partito Movimento Libertà del premier Robert Golob, la nuova candidata slovena per un ruolo da commissario Ue nella squadra di von der Leyen.
La decisione è stata presa all’unanimità dal governo di Lubiana, chiamato ad agire rapidamente dopo la rinuncia del precedente candidato sloveno, Tomaž Vesel, ritiratosi dalla corsa a Bruxelles venerdì, dopo che von der Leyen aveva auspicato una maggiore rappresentanza femminile nella sua squadra.
Da qui la scelta di Kos, alto profilo in quota “rosa”. Kos che vanta un curriculum vitae di tutto rispetto, seppure con qualche passo falso nell’agone politico. Nata nel 1965, Kos ha un passato da giornalista televisiva, in seguito capo dell’ufficio comunicazione del governo Drnovsek, tra il 1997 e il 1999. Ed esperienze nel privato, prima nella Camera di commercio e dell’industria (Gzs) e poi come “business coach”. Nel 2013, la svolta con una carriera diplomatica di alto livello, prima come ambasciatrice slovena in Germania e poi in Svizzera, carica infine abbandonata nel 2020 per «divergenze» sulla conduzione della politica estera con l’allora premier Janez Janša. Nel 2022, un’altra significativa svolta, con la nomina a vicepresidente del Movimento Libertà (Gs) di Golob e la candidatura alla poltrona di presidente della Repubblica sempre per il Gs, cui poi rinunciò per «ragioni personali». Infine, a dicembre 2022, anche l’uscita dal Movimento Libertà, «che non è più il mio partito» disse ai tempi, decisione presa soprattutto per solidarietà verso la ministra degli Interni Tajana Bobnar, che si dimise accusando l’esecutivo Golob di presunte ingerenze nelle attività delle forze di polizia.
Due anni dopo, il gran ritorno. «Auguro buona fortuna di vero cuore a chi salverà all’ultimo minuto la reputazione della Slovenia», il commento sulla scelta della ministra degli Esteri, Tanja Fajon, che era stata indicata dai media sloveni come una delle possibili papabili a sostituzione di Vesel. Kos è «un ottima candidata» e Lubiana si attende che «ottenga un buon portafoglio», ha commentato il ministro per gli Sloveni all’estero, Matej Arčon, mentre lo stesso Golob ha sostenuto di aver mantenuto contatti con von der Leyen dopo il forfait di Vesel e di essere certo che Kos «avrà luce verde».
Non tutti hanno però apprezzato la nomina di Kos. La saga del commissario sloveno è il «risultato dell’ignoranza politica» di Golob, un «politico esperto» non avrebbe fatto l’errore iniziale di puntare tutto su Vesel, essendo poi costretto a far marcia indietro, ha osservato il politologo Pavel Gantar, citato da Delo. In precedenza, l’ex premier Janša aveva parlato di «disgrazia» a proposito della diatriba sulle nomine, possibile solo perché «abbiamo un governo debole».