Dovrà attendere ancora un anno l’avvio del cantiere per l’insediamento di Alpha Yachts, brand prestigioso a livello mondiale della nautica luxury, di proprietà dei fratelli Jorge e Roberto Aboumrad. Il loro percorso nel settore è iniziato oltre 30 anni fa, con la fondazione di Performance boats, oggi il più grande rivenditore di barche del Messico, ma l’azienda è da metà marzo ufficialmente proprietaria anche dei 18 mila metri quadrati di suolo ex consortile al Lisert, con affaccio sul Canale EstOvest: vi aveva da tempo puntato gli occhi e li ha acquisiti per poco meno di 900 mila euro dal Coseveg.
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Lo «slittamento», come lo definisce l’amministratore delegato Angelo Guazzotti, si deve esclusivamente al fatto che, come da programmi ampiamente annunciati, la società deve prima procedere alla realizzazione del polo di Trecastelli. Un’area di dimensioni doppie rispetto al fondo locale. «Lì sono stati appena acquisiti tutti i permessi a costruire», spiega l’ad. Permessi che hanno evidentemente richiesto più tempo rispetto al preventivato: un anno. La costruzione, a 39 chilometri di distanza da Fano, potrà dunque svilupparsi appena ora, e infatti s’è da poco concluso «il livellamento dei terreni». «È per noi la priorità – ammette Guazzotti – anche perché contiamo di spostarvi la produzione da un cantiere preso in affitto. I capannoni saranno di 5.650 metri quadrati e puntiamo a entrare in servizio a settembre 2025».
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Chiusa questa operazione, il gruppo si concentrerà su Monfalcone, dove comunque la previsione è di investire complessivamente 15 milioni di euro nell’arco di tre anni, di cui sei solo per l’allestimento del sito al Lisert, inizialmente previsto a regime a incipit 2026, mentre ora si sa che in quel gennaio decolleranno appena i lavori, per la durata di un semestre. Nel frattempo Alpha yachts non è rimasta affatto con le mani in mano: «Abbiamo sia partecipato a un bando del Friuli Venezia Giulia per ottenere le varie agevolazioni previste in quella particolare area». Che è Zls, Zona logistica speciale, peraltro. A bilancio, il budget dei sei milioni è previsto per gennaio 2026, lo start bisiaco. Mentre si ipotizza il termine della realizzazione con l’ingresso dei dipendenti alla fine di quell’anno.
A regime, con l’indotto, l’azienda al Lisert «darà lavoro a 200-250 persone». Una dozzina invece le figure operative sul sito, soprattutto di profilo manageriale e progettistico, che saranno qui assunte a questo punto in un’ottica temperale più dilatata, cioè a partire dall’anno prossimo, sebbene diversi curricula siano già pervenuti e posti sotto esame.
Maxi imbarcazioni deluxe, quelle che usciranno da Monfalcone, anche «inedite, come il nuovo Squalo 125», annuncia ancora l’ad Guazzotti, con scafo in acciaio e alluminio. Dunque investimenti rilevanti, sull’EstOvest, per attrezzare in tutto settemila metri quadrati di unità produttiva (di cui 2.300 destinati a capannoni ed edifici fino a 35 metri d’altezza, grazie a una delle ultime varianti al Piano regolatore). E, quindi, per realizzare degli iconici scafi – Spritz e Alfresco, fino a 140 piedi – il top della “scuderia” messicana. Imbarcazioni curate in ogni particolare, predilette particolarmente dal portafogli di clienti statunitensi.
Basta scorrere il sito aziendale per rendersi conto della tipologia di yacht, con piscine lounge all’aperto, suite, idromassaggi e cucine en plein air. Scafi dagli arredi paragonabili, per linee e ricercatezze, a un attico. Difatti dalla futura “officina” del Lisert non ne uscirà, secondo i business plan, più di uno (e al massimo tre) all’anno. «Questi gioielli – conclude Guazzotti – hanno una gestazione, dalla progettazione all’allestimento, di 30-36 mesi». La produzione turca sarà traslata qui a Monfalcone, con la conversione dal vetroresina all’acciaio-alluminio, un salto di qualità all’insegna del prestigio firmato made in Italy.—
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