MUGGIA Poco meno di 6 mila euro. Tanto è costato al Comune di Muggia l’inabissamento del balenottero di oltre dieci metri ritrovato, lo scorso 30 agosto, senza vita tra i pontili di porto San Rocco a Muggia.
Il funerale del povero cetaceo ha richiesto per l’esattezza 5.978 euro. L’operazione è stata effettuata dai sommozzatori della Geomar. Ricordiamo che lo scorso 30 agosto l’operatore subacqueo Stefano Apostoli aveva identificato e immortalato con un video il cetaceo ormai morto da giorni, situato nel tratto sorretto da pilastri sotto il molo lato est del porticciolo di San Rocco.
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A lungo andare il processo di decomposizione della carcassa poteva rappresentare un pericolo igienico-sanitario. Motivo per il quale si era optato per l’inabissamento della carcassa, la cui massa stimata era pari a circa 15 tonnellate. Il trasporto a riva per il recupero via terra per il successivo smaltimento era apparso d’altronde da subito impraticabile.
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Motivo per il quale, in accordo con la Capitaneria di Porto, si è concordato che l’unica soluzione percorribile per scongiurare rischi igienico-sanitari fosse quella di affondare la carcassa in punto sufficientemente profondo con l’ausilio di opportuni corpi morti a trascinare a fondo i resti dell’animale.
La procedura effettuata si può così riassumere. Prima sono stati individuati dei punti cospicui presenti a fondale sul lato est della diga “Luigi Rizzo” sulla batimetrica prossima ai 18 metri sotto il livello del mare.
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Dopodiché, sono stati preparati i gavitelli e le cime di forza necessarie alla successiva manovra. Sono stati quindi preparati a fondale dei “lift balloons” da 5 tonnellate cadauno con relative cime e cavi da sollevamento rinviati alle boe di superficie. Successivamente si è provveduto a imbragare “in corto” la carcassa di balenottero per spostarlo nel punto di affondamento. Infine, dopo la regolazione delle imbragature e il tensionamento del sistema, è stata eseguita la manovra di affondamento e il rizzaggio finale della carcassa.
Il ritrovamento di Porto San Rocco non è una novità assoluta per i mari triestini: come informa l’Amp di Miramare, infatti, il 13 agosto 2011 due balenottere adulte erano state fotografate sottocosta proprio davanti a piazza Unità. Erano rimaste nel bacino antistante la zona del centro di Trieste per una mezz’ora circa dirigendosi poi verso il largo. Non è stato l’unico caso di avvicinamento alla costa di questa specie: anche nel 2002 e nel 2009 altri esemplari entrarono all’interno dei porticcioli della città. Nel 2014 un esemplare fu segnalato nel canale navigabile a Muggia dal personale impegnato nell’ormeggio di una nave. Il cetaceo era affiorato solo per un breve momento non rendendo possibile la certezza dell’avvistamento stesso. —
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