TRIESTE Forse è un po’ azzardato affermare che sta ritornando l’incubo della “banda dei Rolex”. Ma martedì mattina si è verificato un furto che ricorda molto una delle tecniche messe a segno negli ultimi anni dai ladri (e dalle ladre) seriali di orologi di lusso. Una tecnica non violenta, in questo caso.
L’episodio si è verificato a Roiano: la vittima, un settantenne triestino, è stata avvicinata da una ragazza. Qualche parola, un abbraccio, uno sguardo dolce. Tanto è bastato all’uomo per non rendersi conto di cosa gli stava succedendo: in pochi attimi la giovane è riuscita a sfilargli il Rolex al polso. E poi si è scappata, dileguandosi lungo le vie del rione e facendo perdere rapidamente le proprie tracce.
Il settantenne, quando ha realizzato di essere senza orologio, ha chiamato subito la Polizia. Sul posto è intervenuta una volante; ora è la Squadra mobile a occuparsi del caso. Gli agenti hanno raccolto la testimonianza della vittima: una testimonianza piuttosto vaga. L’uomo è riuscito a dire solamente che la giovane, dall’aspetto piuttosto avvenente, si era accostata rivolgendosi a lui in modo molto gentile, con un sorriso. E che poi il suo orologio era sparito.
In passato è successo che in questo genere di approcci ci fossero anche proposte marcatamente sessuali o che le vittime venissero anche palpeggiate. Ma questo l’uomo non lo ha dichiarato alla Polizia: o perché non è proprio successo, oppure perché la persona generalmente si vergogna di essere stata abbindolata in questo modo e quindi non lo dice alla Polizia. Comprensibile.
Quel che è certo è che la ladra deve aver adottato proprio la “tecnica dell’abbraccio”: un movimento veloce che in qualche modo “disarma” la vittima. Perché la confonde, le fa perdere il controllo di sé.
È qualche distante, appunto. Sufficiente, per chi è abile in questo genere di furti, per slacciare dal polso un cinturino e portarlo via. Il settantenne triestino non è riuscito a capire se nei paraggi ci fosse un complice della ragazza. In altri fatti analoghi è accaduto: chi ruba non colpisce da solo, ma a pochi metri di distanza può contare su un’altra persona pronta in auto per fuggire. Sono bande, infatti, che si spostano di città in città proprio per mettere a segno furti così. E prima di passare all’azione, studiano i comportamenti delle vittime e le seguono. Ma talvolta, come avvenuto anche a Trieste, i ladri agiscono in modo violento con rapina armate.
La Squadra mobile sta lavorando al caso e acquisirà le immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza installati nel quartiere di Roiano.