TRIESTE. Un’alleanza capace di rivoluzionare la logistica europea e mutare radicalmente gli scenari strategici nel porto di Trieste. È vicino al capitolo finale l’accordo tra il gruppo italo-svizzero Msc e la compagnia tedesca Hhla. L’accordo vedrà Msc rilevare il 49,9% di Hamburger Hafen und Logistik Ag: l’intesa è stata sottoscritta a dicembre e ora arriva un passaggio cruciale, con il via del Senato della Città di Amburgo, che detiene la maggioranza delle quote di Hhla. La questione riguarda da vicino il porto giuliano, a causa della doppia presenza di Msc e Hhla, rispettivamente al Molo settimo e alla Piattaforma logistica, da cui gli amburghesi vogliono sviluppare la costruzione del Molo ottavo, dopo il finanziamento da 200 milioni recentemente accordato dal governo italiano.
Il parlamentino amburghese approva dunque l’ingresso di Msc dopo l’opa che ha visto il gruppo di Gianluigi Aponte rastrellare sul mercato il 22% delle azioni della società tedesca. Hhla resterà comunque sotto controllo pubblico, con la Municipalità che continuerà a detenere il 50,1%. Fino a oggi la Città di Amburgo possedeva il 70% delle quote, con la parte restante nelle mani di investitori minori. Le quote tra Hhla e Msc saranno equilibrate grazie a un aumento di capitale congiunto da 450 milioni. Perché l’operazione sia chiusa definitivamente servirà tuttavia l’ultimo ok della Commissione europea rispetto a un cambio di scenario di rilievo per la logistica continentale.
Entrambe le compagnie occupano a Trieste posizioni strategiche. Attraverso la controllata Hhla Plt Italy, il gruppo amburghese gestisce la Piattaforma logistica, terminal multipurpose dedicato al traffico ro-ro e in parte minore ai container. La compagine tedesca è inoltre molto avanti nella progettazione del Molo VIII, che costituirà la seconda banchina container giuliana, nell’ambito della grande operazione di riconversione dell’area dell’ex Ferriera di Servola. Il piano ha già incassato il supporto del governo, che finanzierà con 206,8 milioni la costruzione del primo lotto, nella cornice di un partenariato pubblico privato da 315 milioni.
A sua volta Msc è da poco salita all’80% della società Trieste Marine Terminal, concessionaria dell’adiacente Molo VII, unica banchina interamente dedicata ai container nel porto di Trieste, con 742 mila teu movimentati nel 2023. La posizione di Msc ha sollevato dubbi sull’effettiva volontà del gruppo Aponte di proseguire nella costruzione del Molo VIII, ma il finanziamento del partenariato e le dichiarazioni del management di Hhla smentiscono passi indietro.
Sta di fatto che il peso di Msc si fa sempre più cospicuo a Trieste, anche alla luce della reindustrializzazione dello stabilimento Wärtsilä, che ha visto la multinazionale finlandese dismettere la produzione di motori navali e che registrerà nei prossimi anni l’avvio della costruzione di carri ferroviari merci da parte di Innoway, controllata di Msc. La società avrà così voce in capitolo sulla gestione di entrambi i terminal container di Trieste, cui si aggiunge l’ingresso nel sito industriale di maggior peso sul territorio.
Il voto ad Amburgo ha visto esprimersi a favore dell’ingresso di Msc la maggioranza Spd-Verdi, con il voto di 72 dei 105 parlamentari presenti, nonostante l’opa di Msc abbia visto in passato le proteste dei sindacati dei portuali e dell’opposizione composta da Cdu, Linke e Afd. I timori riguardano la possibilità di una riduzione dei posti di lavoro e il potere di veto che il 49,9% darà di fatto a Msc su molte questioni. I programmi prevedono che Msc aumenti i propri volumi di traffico nei terminal che Hhla controlla ad Amburgo, con la previsione di raddoppiare la quantità di container movimentati entro il 2031, raggiungendo il milione di teu. Il gruppo italo-svizzero dovrebbe inoltre costruire una nuova sede nella città tedesca, dove sarà trasferita anche la divisione Msc Crociere
