TRIESTE Il porto di Trieste è a un passo dalla rivoluzione. La rivoluzione riguarda la logistica europea ma vedrà Trieste protagonista, grazie alla doppia presenza della società italo-svizzera Msc e del gruppo tedesco Hhla, rispettivamente concessionarie del Molo VII e della Piattaforma logistica, da cui gli amburghesi vogliono sviluppare la costruzione del nuovo Molo VIII, anche grazie alla disponibilità di un finanziamento da oltre 200 milioni recentemente accordato dal governo italiano.
Il cambio di prospettiva arriva dall’accordo che sancirà l’alleanza tra Msc e Hhla, con il gruppo capitanato da Gianluigi Aponte rilevare il 49,9% di Hamburger Hafen und Logistik AG. L’accordo è stato sottoscritto l’anno scorso, ma mercoledì si è registrato un passo avanti cruciale, con il via libera del Senato della Città di Amburgo all’operazione, necessario perché la Municipalità anseatica detiene la maggioranza delle quote di Hhla.
Il via libera era un passaggio fondamentale per l’approvazione dell’ingresso di Msc deciso a livello societario grazie a un’opa che ha visto il gruppo Aponte rastrellare sul mercato le azioni della società tedesca. Hhla resterà sotto controllo della Città di Amburgo, che continuerà a detenere il 51,1%.
Fino a oggi la Municipalità possedeva il 70% delle quote, con la parte restante nelle mani di investitori minori. Perché l’operazione vada a buon fine servirà ora il via libera della Commissione europea, che dovrà esprimersi su un cambio di scenario di grande rilievo per la logistica continentale e per il traffico container in particolare. Con l’ok di Bruxelles l’accordo Hhla-Msc potrà essere chiuso definitivamente.
L’intesa sottoscritta fra Hhla e Msc riguarda da vicino Trieste, dove entrambe le compagnie occupano posizioni strategiche. Attraverso la controllata Hhla Plt Italy, il gruppo amburghese gestisce la Piattaforma logistica, terminal multipurpose dedicato al traffico ro-ro e in parte minore ai container.
La compagine tedesca è inoltre molto avanti nella progettazione del Molo VIII, che costituirà la seconda banchina container giuliana, nell’ambito della grande operazione di riconversione dell’area dell’ex Ferriera di Servola. Il piano ha già incassato il supporto del governo, che finanzierà con 206,8 milioni la costruzione del primo lotto del Molo VIII, nella cornice di un partenariato pubblico privato che ammonta a 315 milioni.
A sua volta Msc è recentemente salita all’80% della società Trieste Marine Terminal, concessionaria dell’adiacente Molo VII, che oggi è l’unica banchina interamente dedicata ai container nel porto di Trieste, con oltre 742 mila container movimentati nel 2023. La posizione di Msc ha sollevato dubbi sulla volontà del gruppo Aponte di proseguire nella costruzione del Molo VIII, ma il finanziamento del partenariato pubblico privato e le dichiarazioni del management di Hhla smentiscono l’ipotesi di passi indietro. Msc è inoltre protagonista della reindustrializzazione dello stabilimento Wärtsilä di Trieste, che ha visto la multinazionale finlandese dismettere la produzione di motori navali e che registrerà nei prossimi anni l’avvio della costruzione di carri ferroviari merci da parte di Innoway, controllata di Msc.
Il voto ad Amburgo ha visto esprimersi a favore dell’ingresso di Msc la maggioranza Spd-Verdi del senato cittadino, con il voto di 72 dei 105 parlamentari presenti, nonostante l’opa di Msc abbia visto in passato le proteste dei sindacati dei lavoratori portuali e dell’opposizione. I maggiori timori riguardano la possibilità di una riduzione dei posti di lavoro e il potere di veto che il 49,9% darà di fatto a Msc su molte questioni.
I programmi prevedono che Msc aumenti i propri volumi di traffico nei terminal che Hhla controlla ad Amburgo, con la previsione di raddoppiare la quantità di container movimentati entro il 2031, raggiungendo il milione di container. Il gruppo italo-svizzero dovrebbe inoltre costruire una nuova sede nella citta tedesca, dove dovrebbe essere trasferita anche la divisione Msc Crociere.