MUGGIA. Sono sette le osservazioni giunte finora al protocollo del Comune di Muggia da parte degli enti cui è stata inviata la documentazione relativa alla Conferenza dei servizi preliminare sul progetto della Triestina Calcio per realizzare un centro sportivo a Montedoro. Ora il Comune attenderà dalla Triestina le integrazioni e i chiarimenti richiesti.
Lo scorso 22 luglio è giunta la nota del comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Trieste, per il quale «la documentazione trasmessa è talmente carente, non affrontando in alcun modo gli aspetti di prevenzione degli incendi, neanche i riferimenti normativi che saranno utilizzati per la progettazione», motivo per il quale il comando non ha espresso un parere.
Il giorno successivo, il 23 luglio, è giunta la nota del Coni regionale presieduto da Giorgio Brandolin, che ha precisato che trattandosi di un importo superiore a 1.032.913,80 euro occorre rivolgersi alla commissione impianti sportivi del Coni nazionale, in quanto la somma del progetto è di ben 14.888.000 euro.
Il 31 luglio è giunta la nota dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali: il dirigente della direzione difesa del suolo e della costa, Michele Ferri, vi ha evidenziato che l’area interessata dall’intervento ricade in una zona classificata a pericolosità idraulica media P2, che è il secondo livello per classe di pericolosità stando a quanto riporta l’allegato quinto al piano di gestione del rischio di alluvioni.
Il 2 agosto è stata la volta della nota dell’Arpa Fvg: il documento firmato dalla responsabile valutazioni e pianificazioni Via e Vas, Stefania Del Frate, ha evidenziato in particolar modo la questione consumo di suolo che a Muggia assume connotati importanti, presentando una percentuale, stando ai dati Ispra del 2022, del 33,8%, decisamente più alta della media regionale che è dell’8%, che comunque è ai primi posti a livello nazionale. Arpa, ha raccomandato di evitare per quanto possibile ulteriore consumo ed impermeabilizzazione del suolo, riutilizzando terreni già consumati o impermeabilizzati. E quindi di valutare anche alternative localizzate in ambiti diversi rispetto a quello previsto: in soldoni, magari non nell’area di Montedoro.
Il 2 agosto è giunta la nota della Direzione centrale Difesa dell’ambiente della Regione, firmata dal direttore del servizio Massimo Zanetti, che ha evidenziato l’assenza di elaborati che identifichino la trasformazione urbanistica nel piano regolatore e di una relazione geologica relativa alla variante urbanistica conseguente alla realizzazione del progetto, chiedendo di integrare il tutto.
Infine, sempre il 2 agosto, è arrivata la nota del servizio pianificazione territoriale del Comune di Muggia. Si è trattato della nota più corposa, firmata dal responsabile del servizio Ales Petaros. Dopo la descrizione della documentazione visionata, il responsabile ha specificato di non poter esprimere un parere compiuto sulla conformità urbanistica, chiedendo di fornire una documentazione sia descrittiva che cartografica utile a comparare oltre al progetto presentato, diverse alternative progettuali, ricordando che il piano regolatore vigente è improntato alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio e che l’area di intervento è riconosciuta parte della rete ecologica e parchi e che l’area di intervento ricade in vincolo paesaggistico e che quindi la compatibilità degli interventi dovrà essere valutata secondo criteri di compatibilità paesaggistica, ecologica e storicoculturale.