La rigenerazione degli spazi vuoti del centro passa dal sostegno all’associazionismo, alla creatività e all’imprenditorialità dei giovani under 35.
Delineata lo scorso ottobre con l’approvazione di una delibera di indirizzo la strategia da attuare, il Comune ha realizzato da un lato la mappatura degli spazi non utilizzati e dall’altro avviato un percorso di analisi sugli strumenti normativi e finanziari da mettere in campo per raggiungere l’obiettivo in tempi ragionevoli.
«L’idea è quella di partire con un’iniziativa pilota da una strada, pensiamo a corso del Popolo, abbinando così questo progetto a quello della “Via dell’arte” – spiega il consigliere comunale delegato alle Politiche giovanili Gabriele Bergantini, al lavoro da tempo sull’operazione –, avviato dall’assessorato alla Cultura e al Commercio. Il piano è poi di estenderla ad altre aree».
In totale, nel centro è stata censita una quarantina di negozi e uffici, sempre affacciati sul fronte strada, quindi collocati al piano terra, vuoti. Tutti sono stati fotografati e per ciascuno è stata creata una scheda in cui sono confluiti i dati sulla destinazione d’uso, la superficie e la proprietà.
«È un numero indicativo e che andrà verificato nel momento in cui partirà il bando rivolto ai proprietari – sottolinea Bergantini –, perché alcuni locali dallo scorso inverno, quando è stato realizzato il censimento, sono stati riaperti».
Corso del Popolo è però forse la strada del centro storico in cui non si sono viste ripartenze e dove, invece, nuove chiusure si sono susseguite nell’arco dell’ultimo anno.
Anche tra le polemiche per la mancata inversione del senso unico in direzione del centro, cambiando alla via il ruolo di collegamento veloce, di solo attraversamento, verso la stazione ferroviaria o Trieste.
«Completata la fase di mappatura, sono in fase di analisi tecnica le strategie per incentivare i privati a partecipare, mettendo a disposizione del Comune gli spazi – prosegue Bergantini –. Il confronto coinvolge anche la Regione, in particolare il consigliere regionale Antonio Calligaris, per definire il “quadro di regole” per disciplinare il riuso, come già avviene per la Regione Veneto.
Va detto che il Comune già prevede o può prevedere delle agevolazioni sull’Ilia, mentre la Regione ha approvato una linea di credito per la riqualificazione dei centri storici».
L’operazione può inoltre ridare valore all’immobile sfitto, attraverso interventi di sistemazione, o creare un processo di “fidelizzazione” da parte dei giovani alla scadenza del periodo incluso nel progetto, come rileva ancora Bergantini.
Sull’altro fronte, va anche supportato l’ingresso delle attività giovanili, sia aggregative sia professionali, negli immobili da rivitalizzare. L’ipotesi è così quella di una concessione gratuita, o a canone molto limitato, degli immobili alle attività giovanili per un periodo di tre anni.
Le linee di indirizzo approvate lo scorso ottobre dalla giunta hanno previsto quindi il confronto con i proprietari, ma anche l’identificazione delle potenziali destinazioni d’uso degli spazi in base alle esigenze della comunità e in particolare delle attività giovanili.
«Abbiamo perciò coinvolto il dipartimento di Architettura dell’Università di Trieste per un progetto laboratoriale per immaginare e progettare al meglio gli spazi, coinvolgendo i giovani», aggiunge Bergantini, che su quest’iniziativa specifica ha già inoltre trovato il supporto della Bcc della Venezia Giulia.
Tra le azioni previste dalla delibera di indirizzo c’era comunque anche la definizione di un piano dettagliato per il recupero e l’adattamento degli immobili selezionati.
«Credo che nel corso dell’autunno – prosegue il consigliere comunale – riusciremo a definire il quadro di regole e capire quale potrà essere il sostegno anche economico della Regione a questo progetto di riqualificazione urbanistica e rigenerazione urbana che rientra tra le azioni messe in campo da questa amministrazione per fornire opportunità ai giovani, che siano di carattere creativo e aggregativo, come l’attività del Centro giovani o il Generation Young Festival, o anche di natura occupazionale e di crescita formativa».
Con la messa a disposizione a condizioni agevolatissime dei negozi sfitti il Comune immagina dunque da subito di poter creare nuove opportunità di occupazione e di impresa, oltre che di sviluppo dell’associazionismo, delle start-up e della produzione culturale in tutte le sue forme.
Con il suo progetto Monfalcone punta in ogni caso a fare da apripista anche per quel che riguarda la rivitalizzazione degli spazi urbani in Friuli Venezia Giulia, dove la rarefazione del tessuto commerciale, con la conseguente presenza di vetrine vuote e serrande abbassate, si pone ormai un po’ dappertutto.