POLA. Ha 110 anni e li dimostra tutti la diga foranea di Pola, in avanzato stato di degrado causa l’azione delle onde e della salsedine, e difficilmente sarebbe in grado di fermare un’onda anomala di 7 metri, per cui la riva e il centro storico della città verrebbero allagati. Finora non è mai stata rafforzata e consolidata e ciò per la mancanza di risorse finanziarie, ma ora sembra arrivato il momento giusto.
Finalmente, dopo che per 10 anni il progetto della sua ricostruzione è sempre stato respinto dai fondi comunitari ai quali si bussava, da Bruxelles è arrivato l’agognato «sì». Come reso noto dall’Autorità portuale di Pola, il progetto verrà finanziato nell’ambito del programma Connecting Europe Facility, con l’importo di 18,3 milioni di euro a fondo perduto. Il valore del progetto stesso è comunque di 21 milioni e mezzo e la differenza verrà coperta dal Ministero del mare, trasporti e infrastrutture. Per la precisione la diga sarà ricostruita nella sua lunghezza di 1.200 metri alla quale sarà aggiunto un tratto nuovo di 145 metri. L’inizio dei lavori della durata di 18 mesi è previsto a metà 2025.
L’Autorità stessa ha già ottenuto alcuni permessi di intervento in base alla documentazione progettuale che comunque verrà aggiornata. La ricostruzione è urgente anche per contrastare l’aumento del livello del mare dei prossimi anni, dovuto ai cambiamenti climatici, come affermano gli esperti. Intanto la corona della diga si sta spappolando e in numerosi punti affiora l’armatura metallica del calcestruzzo. In altri porti del mondo la diga foranea oltre ad esercitare la funzione di protezione dalle onde marine, rappresenta il saluto di benvenuto ai naviganti in entrata, un punto di incontro di pescatori sportivi, una sosta per le imbarcazioni di passaggio o una semplice passeggiata. La diga di Pola invece offre di sé un’immagine apocalittica, inconciliabile con qualsiasi forma di attività umana. Tornando alla storia, la diga venne costruita poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale. È realizzata con enormi blocchi in pietra estratti nella vicina penisola di Musil (ex zona militare), ricoperti ai lati da uno spesso strato di cemento armato. Negli intendimenti iniziali doveva essere lunga 1.200 metri, però 254 metri non vennero mai ultimati e l’ultimo segmento di 141 metri non è stato nemmeno costruito. A proposito dell’aggiornamento del progetto si sta considerando di ristrutturare la diga facendola diventare molo operativo per le grandi navi da crociera, un settore che da anni la città intende sviluppare.