GRADO Tutto è iniziato con colpi di vento tuoni e lampi, poi una sorta di tornado, come l’hanno classificato gli agricoltori della piccola frazione agricola di Boscat che è stata quella maggiormente colpita dalla furia del maltempo di venerdì sera, che ha causato anche un ferito, fortunatamente lieve (è già stato dimesso).
La grandine ha distrutto praticamente tutte le colture (Boscat ha un’area di circa 600 ettari) e in particolar modo i vigneti, la soia e anche il mais. Danni alle autovetture con vetri e parabrezza letteralmente spaccati, danni anche a finestre di diverse abitazioni, due capannoni scoperchiati, alberi caduti un po’ dovunque.
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Insomma un vero e proprio disastro, causato, come spiega Sergio Nordio dell’Osmer, dal troppo contrasto con l’aria calda. Le raffiche di vento hanno raggiunto i 120 chilometri orari.
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Un paio di fulmini sono caduti, uno a Boscat e un altro al campeggio Punta Spin dove un ospite è stato leggermente sfiorato tanto da essere stato trasportato all’ospedale di Monfalcone, da dove in mattinata è poi stato dismesso.
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Il fulmine ha distrutto una centralina elettrica e colpito due alberi.
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Danni anche al campo di golf dove in particolare è stata divelta la protezione del campo prova, quello a ridosso della provinciale Grado-Monfalcone.
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E danni pure a Barbana già colpita duramente in passato dove nell'ampio parco sono caduti tre alberi anche di alto fusto. Grado invece è stata fortunatamente solo sfiorata.
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Certo sono volati ombrelloni, gazebi, ramaglie sono cadute da diverse parti; tavolini e sedie rovesciati e quant’altro, ma fortunatamente pochissimi danni. Da segnalare in particolare uno spandimento nella sala riunioni della Casa di Riposo.
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A effettuare un sopralluogo in tutte le zone colpite sono stati sabato mattina il sindaco Giuseppe Corbatto che ci ha fornito anche buona parte delle fotografie e l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe (Pino) Marchesan. In perlustrazione anche i volontari della protezione Civile.
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In ogni caso il centro del maltempo è stato Boscat, una piccola ma laboriosa frazione agricola gradese che conta oggi 52 residenti.
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Marzo Zorz della locale Coldiretti ha cercato di raccogliere il maggior numero di dati possibili ma quantificare i danni al momento è impossibile anche perché, come spiega lui stesso, i costi dei materiali variano e aumentano di giorno in giorno.
Fra le più colpite sicuramente l’azienda agricola Girardi (12 ettari) dove vigne, mais e soia sono stati distrutti e dove ci sono anche l’annessa enoteca e il ristorante. “Prima circa venti minuti di grandine. Poi una brevissima pausa e ancora altri trenta minuti di grandine, grossa, che ha provocato davvero tanti danni”, dice Marco Zorz.
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Un fulmine è caduto poi su un’abitazione di Giorgio ed Enzo Ghirardo (ancora senza energia elettrica), un'abitazione che si trova praticamente dinnanzi alla chiesetta della frazione, e qui è stato scoperchiato anche un capannone con la furia della tromba d’aria che ha spalancato le porte per entrare e far volare la copertura.
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E anche un capannone dello stesso Marco Zorz con una copertura addirittura in cemento, è parzialmente stata divelta. Anche da Pippi Flaborea danni soprattutto per quel che concerne gli alberi da frutto con pere, pesche e quant’altro ormai da buttare.
Insomma è stata una nottata che ha messo a dura prova tutti anche perché in diverse parti di tutto il territorio comunale gradese, seppur per pochi minuti è mancata anche l’energia elettrica.
