foto da Quotidiani locali
MONFALCONE Al suo giorno, il G-day, Antonio Garritani s’è presentato con vestito blu notte, scriminatura di lato, cravatta indaco a quadretti. Senza fascia, sobrio. In 14 righe, 601 parole in tutto, ha dato lettura al nuovo corso da vicesindaco reggente – questa la definizione tecnica, nella pratica il nuovo primus inter pares, per dirla come la dicevano gli antichi romani, primo tra pari, al timone del municipio fino a nuove elezioni – dopo le dimissioni di Anna Cisint, neo eurodeputata. Reggente, in fin dei conti, viene dal latino regere cioè «guidare, dirigere, governare». E Garritani, anche senza gli orpelli delle fasce tricolori, ha tracciato la sua rotta con «emozione», ieri al Consiglio d’investitura.
«Avverto il dovere e l’esigenza – ha detto – di condividere alcune mie considerazioni, conseguenza anche di inviti, aspettative ed esortazioni che mi sono state rivolte». «Non siamo in presenza di uno stravolgimento politico – ha premesso –, che può esser determinato solo da esiti di votazioni democratiche. Siamo in una situazione di transizione esclusivamente perché Cisint, sindaca dal novembre 2016, confermata con ampio consenso nel giugno 2022, è stata eletta al Parlamento europeo». In carica resta quindi «la maggioranza che c’era fino a ieri», mentre lui, Garritani, svolgerà le «funzioni di sindaco».
Chiamato, se necessario, a prender posizioni: «Molti mi hanno chiesto di considerare l’opportunità di “calmierare” il clima che s’avverte in città. Ma, io mi chiedo, chi può volere il contrario? Ritengo che stemperare le situazioni di conflitto, placare gli animi delle parti contrapposte, sia sempre possibile oltre che auspicabile. Per raggiungere l’obiettivo, tuttavia, è indispensabile vi sia concordanza a intraprendere questo percorso, senza attendere la solitaria iniziativa dell’altra parte». Nel passaggio molti – e senz’altro il consigliere del Misto Jahangir Sarkar che ha salutato «il nuovo sindaco della gente» e la possibilità di una futura «collaborazione» – hanno colto l’accenno al tema caldo di Monfalcone, legato al contenzioso sui centri islamici.
«Da parte mia – ha aggiunto Garritani – posso assicurare che, per carattere e personale inclinazione, determinata anche dalle attività connesse ai miei noti pregressi professionali, farò quanto possibile per perseguire, insieme a tutti, quest’ambizioso obiettivo, avendo come fermo punto di riferimento la stretta osservanza delle leggi, norme di vario rango, regolamenti, nonché delle istituzioni e rispettivi indirizzi e pronunciamenti». Del resto proprio alle istituzioni, nell’estremo e più alto sacrificio possibile, aveva fatto cenno poco prima, a incipit di discorso: «Il 19 luglio coincide con il 32° anniversario della strage mafiosa di via D’Amelio a Palermo in cui furono assassinati il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta». Dal colonnello dell’Arma in congedo l’invito quindi a raccogliersi in un minuto di silenzio – poi osservato – per ricordare i servitori dello Stato, commemorati pure alle 19 nella piazza dedicata assieme a una delegazione di Fratelli d’Italia .
Tornando all’Aula, Garritani ha dunque ribadito che «non vi sarà alcuno stravolgimento di indirizzi», che «tanti ottimi risultati» hanno consegnato. Esiti «non frutto casuale dell’attività gestionale della giunta e maggioranza, ma conseguenza di un’attività collegiale che ha fruito del ruolo di guida di Cisint». Una classe politica che «prosstteguirà sulla via tracciata, in sinergia con partiti, maggioranza ed esecutivo». A Cisint, Garritani, ha espresso «un sentito ringraziamento per i quasi 8 anni di impegno incondizionato, intriso di passione e competenza» e il «radicale quanto positivo cambiamento, visibile a tutti». Svolgerà la sua funzione di reggente fino al voto con «spirito di servizio verso tutta la comunità» e «rispetto dovuto per l’Aula e le istituzioni tutte». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
