TRIESTE «Un epilogo positivo della vertenza Wärtsilä, che salvaguarda i posti di lavoro e la prospettiva industriale dei siti, resa possibile dalla tenacia e dalla determinazione dei lavoratori e delle lavoratrici che in questi 2 anni hanno sempre sostenuto le iniziative promosse dal sindacato e dalle Rsu».
È il commento delle tre segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm all'accordo sindacale sottoscritto oggi, giovedì 11 luglio, al Mimit con Wartsila e MSC.
I sindacati hanno anche «chiesto al Ministero di prevedere degli incontri periodici per verificare gli stati di avanzamento dei due piani industriali di Wärtsilä e MSC, che a regime dovranno garantire l'occupazione e la continuità industriale dei siti del gruppo Wärtsilä a Trieste, Genova e Napoli».
L'accordo di oggi segue l'approvazione dei lavoratori dell'accordo sindacale sottoscritto il 6 luglio scorso con Confindustria, Wartsila Italia e Msc.
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Quello di oggi, è precisato in una nota, è l'«Accordo quadro» che «declina i tempi di attuazione del processo di reindustrializzazione del sito di Bagnoli della Rosandra».
Le tre sigle e le Rsu attendono ora la firma dell'Accordo di Programma prevista per il 29 luglio, per «dare piena attuazione agli impegni assunti in questa importante vertenza industriale che sosterrà e vincolerà la realizzazione del progetto di reindustrializzazione di Msc salvaguardando l'occupazione nel sito triestino».
«I lavoratori con la loro resistenza e il loro coraggio, il senso di appartenenza, le lotte messe in campo e la grande responsabilità sono riusciti a tenere sempre viva questa vertenza, garantirne un'attenzione costante per portare a casa questo risultato straordinario nel panorama di un Paese che fa sempre più fatica a rapportarsi con le scelte delle multinazionali».
Lo scrive in una nota l'Usb, in occasione della ratifica al Mimit dei testi degli accordi sottoscritti con Msc e Wartsila Italia spa. Si tratta di «un momento importante e storico» nell'ambito di «una trattativa durata due anni tra alti e bassi, tra scelte difficili e difficoltà. Una trattativa che però ha visto un vero protagonismo delle istituzioni nel guidare un percorso di reindustrializzazione non semplice.
Questo va riconosciuto. L'arrivo di Msc, con la sua Innoway, oggi può garantire un futuro roseo non solo per i lavoratori, ma per tutto il territorio di Trieste. Un territorio che può ulteriormente esprimere il suo potenziale industriale e logistico anche in virtù dei vantaggi legati alla cosiddetta zona franca».
«Il 29 luglio - conclude la nota - è attesa sempre a Roma la firma dell'Accordo di programma, ultimo tassello di una vittoria da ascrivere senza se e senza ma alle lavoratrici e ai lavoratori triestini».