TRIESTE Due nuove lauree magistrali in inglese, per la formazione di nuove figure professionali con competenze multidisciplinari che sappiano gestire e indirizzare le diverse “transizioni” che stiamo affrontando e dal cui successo dipende il futuro del nostro pianeta e del genere umano: la transizione ecologica, quella energetica, digitale e sociale.
È la proposta dell’Università di Trieste per l’anno accademico 2024-25, pensata per rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione e per aumentare l’attrattività, anche all’estero, dei propri corsi di studio. Presentate ieri in conferenza stampa, si tratta della nuova magistrale in Ingegneria per la transizione energetica, che ricade sotto il dipartimento di Ingegneria e architettura (Dia), e di quella in Politiche europee per le transizioni digitale, ecologica e sociale, sotto l’egida del dipartimento di Scienze politiche e sociali (Dispes).
«Entrambe le lauree si occupano di processi di transizione per i quali è necessario sviluppare nuovi modelli e professioni: sono multidisciplinari, pensate in inglese per una maggiore apertura al mondo e formano figure professionali con specializzazioni richiestissime dal mondo del lavoro – evidenzia il rettore Roberto Di Lenarda –. Sono due lauree complementari, perché si focalizzano sulla transizione energetica e sulla sua governance integrata a livello di Unione Europea».
Questi percorsi di laurea, commenta l’assessore regionale all’Università Alessia Rosolen, incrementeranno l’attrattività del sistema universitario del Friuli Venezia Giulia: «Il mercato richiede sempre più percorsi formativi internazionali, multidisciplinari e professionalizzanti: per questo siamo intervenuti anche con finanziamenti ad hoc».
La magistrale in Ingegneria per la transizione energetica, presentata dal coordinatore del corso, Alessandro Massi Pavan, si concentra sul settore chiave della transizione ecologica, quello energetico: «Il capitale umano è uno dei limiti maggiori nel raggiungimento degli obiettivi europei della riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030. Servono percorsi formativi ad hoc, e con questa nuova magistrale andiamo a creare una nuova figura professionale, che non esiste a livello internazionale», spiega Massi Pavan. La nuova laurea sarà suddivisa in due curricula, uno dedicato al settore edilizio e uno al settore industriale, con l’obiettivo di fornire agli studenti una visione tecnica e multidisciplinare sul macrotema della transizione energetica.
Sempre su questo tema, e in particolare sul discorso legato allo stoccaggio d’energia, è stato presentato ieri anche un nuovo laboratorio che va ad aggiungersi all’offerta già presente in ateneo: si chiama Elisa ed è dedicato al miglioramento delle performance delle batterie.
La nuova magistrale in Politiche europee per le transizioni digitale, ecologica e sociale invece, presentata dal suo coordinatore Simone Arnaldi, è «un altro tassello nell’offerta internazionale del Dispes e punta alla creazione di nuove figure che riescano a guidare, in senso olistico, le diverse transizioni». Sarà una laurea multidisciplinare, che fornirà competenze di analisi, gestione e valutazione di politiche, programmi e progetti europei, e conoscenze dei meccanismi e degli strumenti a disposizione per governare in modo integrato i diversi aspetti della transizione.
