foto da Quotidiani locali
GORIZIA Più controlli sul territorio, concentrati in particolare nelle aree del turismo. La richiesta era arrivata dal prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi e la risposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che sarà proprio a Gorizia martedì prossimo, 18 giugno, per un vertice con gli omologhi di Slovenia e Croazia, non si è fatta attendere ed è stata positiva.
Per un periodo compreso tra lunedì 1° luglio e domenica 1° settembre, il Viminale ha dato il via libera al potenziamento delle forze di polizia territoriali, con l’aggregazione di carabinieri e finanzieri provenienti da fuori provincia, informa una nota della Prefettura, al fine di rafforzare i servizi di controllo in vista dell'imminente stagione estiva.
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Fonti della stessa Prefettura precisano che i contenuti della misura sono stati approfonditi in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e che il personale aggiunto alla dotazione ordinaria verrà utilizzato nelle aree turistiche di Grado e Monfalcone, che registreranno i consueti, notevoli incrementi della popolazione.
Il provvedimento non è dunque conseguente ad allarmi legati alla congiuntura internazionale, né ci si attende un aumento di persone da controllare lungo il confine. Quello che va monitorato è il flusso dei turisti che come ogni estate riempiranno le spiagge. Con quante agenti? Al momento, non ci sono comunicazioni precise sui numeri. Sempre dalla Prefettura si fa sapere che è in corso un’analisi delle esigenze dei diversi territori e che verrà successivamente concretizzata la rimodulazione degli organici.
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In un’altra nota si fa sapere che martedì 18 giugno il ministro Piantedosi sarà in Prefettura a Gorizia per presenziare dalle 9.30 il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Ricciardi. Seconda tappa, alle 11, un vertice trilaterale con gli omologhi d’oltreconfine, i ministri dell’Interno di Slovenia e Croazia, Boštjan Poklukar e Davor Bozinovic. Il contesto è quello di una fase prolungata di controlli almeno fino a Natale sui confini a Est. A fine maggio si sono infatti concretizzati gli annunci prima di Roma e poi di Lubiana sulla sospensione di Schengen introdotta lo scorso ottobre.
Proprio il ministro Piantedosi ha rivelato di aver convenuto via telefono con lo sloveno Poklukar la necessità di «mantenere per ulteriori sei mesi» (dalla scadenza di giugno) i controlli, mossa giustificata anche dall’innalzamento del livello di allerta in vista del G7 italiano che si sta svolgendo in questi giorni.
«Le modalità saranno attuate in modo tale da causare il minore impatto possibile sulla circolazione transfrontaliera e merci», le rassicurazioni del ministro che ha poi aggiunto che si continueranno comunque a cercare soluzioni con i Paesi vicini per consentire «un ritorno a una libera e sicura circolazione».
A stretto giro di posta, la simmetrica decisione di Lubiana, che ha esteso i controlli al proprio confine con Croazia e Ungheria, sempre fino al 21 dicembre. Controlli che saranno, come ora, «mirati, per prevenire terrorismo, estremismo e crimini transfrontalieri» e avranno le minori conseguenze possibili «sui viaggiatori», in particolare in vista della stagione estiva, la precisazione del ministro sloveno. Non ci furono disagi sotto Natale, non ce ne saranno a luglio-agosto, ha promesso ancora il ministro, prevedendo al massimo «qualche minuto di ritardo» nel passaggio delle frontiere in caso di gran traffico.
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