GRADO L’accorpamento dell’Istituto comprensivo Marco Polo di Grado con quello di San Canzian, con spostamento della dirigenza in quest’ultima località, non va proprio giù ai gradesi.
Le motivazioni sono multiple e tutte considerate più che valide. Non ci sono, infatti, solo gli aridi numeri da tener conto ma tanti altri aspetti. Ecco perché i genitori hanno promosso una petizione con la raccolta di firme (l’operazione ha appena avuto inizio ma sono già state raccolte molte adesioni) con un testo accompagnatorio che sarà inviato al presidente del Consiglio regionale.
Petizione alla quale ha aderito anche l’associazione Piterpan, che si occupa in particolare di difendere le scuole di Fossalon.
In sintesi i firmatari reclamano e affermano la propria graisanità, riconoscendo l’istituto scolastico come centro culturale dell’isola e del “sistema Grado” che comprende le frazioni di Fossalon e Boscat. Chiedono di conseguenza il mantenimento dell’autonomia del comprensivo Marco Polo, opponendosi all’assorbimento della propria comunità scolastica all’Istituto Dante Alighieri di San Canzian d’Isonzo. «Non si può definire creazione di nuova autonomia scolastica – affermano – un visibile assorbimento in un altro istituto, distante per chilometri, diverso per identità, storia, lingua parlata, economia e società».
I promotori dell’iniziativa hanno distribuito in varie attività e negozi dell’isola i moduli dove poter aderire alla petizione. Ricordando che Grado è centro turistico internazionale, riferimento esclusivo nella regione per storia, cultura, ambiente, economia, ma che ha tutti i requisiti per ottenere la dizione di “piccola isola” come nel 2014 è stato richiesto al ministero dell’Istruzione dal Comune, con una deroga promessa, concessa, ma mai ufficializzata.
Tant’è che Grado è inserita nell’elenco delle isole lagunari e lacustri ed è compresa nell’ambito dei siti Natura 2000. Precisano ancora i promotori che a Grado, insieme alle isole minori marine del centro sud e delle zone disagiate del sud, vengono riconosciuti sostanziosi incentivi e finanziamenti per supportare le attività senza dimenticare le istituzioni scolastiche, alle quali viene riconosciuto il diritto a mantenere la propria personalità giuridica, anche con un numero inferiore ai 400 studenti.
La riorganizzazione della rete scolastica varata alla fine dello scorso anno coinvolge 17 accorpamenti, fusioni o soppressioni, ma per i promotori l’istituto comprensivo gradese risulta essere il più penalizzato, poiché la prospettata nuova sede si troverebbe a 22 chilometri di distanza, contro una media di 3 o 4 chilometri delle altre realtà scolastiche della regione. Ci sono inoltre due leggi regionali che prevedono l’incentivazione del mantenimento delle identità comunitarie, cosa che si scontra contro l’accorpamento o, meglio, assorbimento.
Leggi che prevedono il rispetto delle autonomie scolastiche nel preservare le identità culturali. Ecco perché con la petizione si afferma che il piano attuato è «irricevibile, inadatto, sfavorevole e penalizzante, poiché l’attuale Istituto comprensivo Marco Polo è un sistema scolastico virtuoso, collaudato e integrato nella valorizzazione del territorio, delle sue tradizioni, della sua lingua, vicino alle famiglie». Insomma mantenere tutto com’è ancora oggi, con la dirigenza esclusiva e continuativa, il mantenimento del Consiglio d’istituto e dei docenti per continuare a essere il punto di riferimento per le famiglie, nel delicato percorso della crescita dei bambini e ragazzi.
