Enrico Ruggeri si accoda ai colleghi Francesco Sarcina e Morgan che hanno criticato Tony Effe, sull’onda delle polemiche per la sua esclusione al Capodanno di Roma, in una intervista a La Repubblica. “Sogno un futuro in cui a vedere Tony Effe non ci va nessuno. – ha affermato – Non esiste censurare, ma bisognerebbe agire con onestà intellettuale: andrebbe difeso anche Povia. Poi c’è la sprovvedutezza degli organizzatori: prima chiami un artista e poi lo mandi a casa. Ovvio che venga fuori un casino“.
E ancora: “In giro c’è grande povertà intellettuale, lessicale. Vedo però che per certa musica c’è una richiesta enorme. Dovremmo smetterla di pensare per numeri: una parte di giovani ascolta miserie lessicali totali, altri vanno anche ai nostri concerti. Magari sono di meno, ma esistono”.
E infine: “Oggi abbiamo un lessico che denota analfabetismo funzionale, canzoni scritte da chi non ha mai letto un libro: nulla si può creare senza conoscere i grandi che ci hanno preceduto – ha affermato – Oggi discutiamo dei crimini delle baby gang, ma Oliver Twist parlava di quello. Il vero nodo è la pochezza del linguaggio. Lou Reed ha frugato nei lati più oscuri dell’animo umano, ma ha scritto capolavori”.
Il cantautore tornerà il 17 gennaio col nuovo disco “La caverna di Platone”, a distanza di tre anni dal precedente “La rivoluzione”, anticipato dal singolo “Il Poeta”, dedicato al libero pensiero e ai suoi iconici seguaci, in particolare l’intellettuale Pier Paolo Pasolin. Il brano sarà in radio dal 10 gennaio. L’artista presenterà il disco in due concerti speciali: l’1 aprile ai Magazzini Generali di Milano e il 3 aprile al Largo Venue di Roma.
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