La critica mossa più spesso ai marchi portatori di valori sostenibili, dalla produzione etica all’approvvigionamento di materie prime riciclate o di qualità, è relativa ai costi elevati per il consumatore. Oltre all’artigianalità e al ricorso di tessuti e pellami ricercati, per esempio, bisognerebbe considerare il costo del lavoro umano e il trattamento per nulla etico dei dipendenti in termini di manifattura quando si ricorre a prezzi molto bassi per il pubblico.
Sebbene tante volte anche i marchi di fast fashion utilizzino greenwashing per convincere i propri clienti della sostenibilità della propria produzione (vedere il caso Shein e l’avvio dell’istruttoria da parte dell’Antitrust per la pubblicità fuorviante del brand), può risultare difficile destreggiarsi e comprendere quali sono davvero le aziende che operano secondo dei canoni etici. Per scegliere il capo più sostenibile basta affacciarsi già dentro il nostro armadio, ma è sempre utile scoprire nuovi progetti che possano sposare i nostri valori (soprattutto durante i saldi). Rendendo questa occasione utile per accaparrarsi pezzi artigianali e durevoli da collezionare nel corso della vita, abbiamo selezionato dieci prodotti da non perdere in questo momento!
10 prodotti selezionati dalla redazione di Fq magazine per rendere il vostro armadio più sostenibile
1 Il poncho della collezione PONCHO TREE di Kristina Ti
Il brand made in Italy Kristina Ti, fondato da Cristina Tardito, ha appoggiato l’organizzazione no-profit Fondazione Sylva, dedita alla rigenerazione ambientale per mezzo della riforestazione, ideando una collezione ad hoc per l’occasione. Lanciata alcuni mesi fa la capsule Poncho Tree vede come protagonisti nove poncho confezionati artigianalmente con filati di grande qualità e responsabili. In lana merino e cashmere made in Italy, certificati dal Responsible Wool Standard (RWS) e mulesing free, i capi sono disponibili nelle colorazioni che riprendono quelle della stagione autunnale. (270 euro)
2 I mocassini in pelle vegana di Alohas
Pelle vegana o pelle animale? Il tema è ancora molto diffuso nel discorso sulla sostenibilità di questi materiali, è certo però che la versione animale non utilizza sempre e solo scarti dell’industria alimentare e per questo diviene più sostenibile. Il marchio Alohas propone una serie di alternative in versione vegana inserite nella linea The Mask che garantiscono comfort, accessibilità e durabilità. Qui un modello chunky bicolore, in bianco e nero, adatto per ogni stagione e scontato al 40% per questi saldi invernali. (84€ anzichè 140)
3 La bag con tessuto d’arancia di Miomojo
Il marchio Miomojo lavora utilizzando tessuti vegani e prodotti da materiali di scarto che appartengono spesso alla catena alimentare. L’Ohoskin® è un pellame creato grazie ai sottoprodotti delle arance in Sicilia che si allontana dai pellami vegani prodotti grazie a materie di origine fossile. La Alma M Tote è realizzata con questo materiale che conferisce alla bag una texture granulosa peculiare della lavorazione. La resistenza all’acqua e la durevolezza rendono la bag il prodotto ideale per aggiungere un tassello sostenibile al proprio armadio. (335€)
4 Il balaclava in cashmere rigenerato di Rifò
Rifò sposa il concetto di laboratorio per produrre in maniera consapevole ed etica capi di ogni tipo provenienti da materiali rigenerati. Per contrastare la sovrapproduzione il marchio raccoglie i pre-ordini e crea effettivamente, grazie agli artigiani che si stanziano nei 30 Km dalla sede, solo ciò che sarà sicuramente acquistato. Il cashmere utilizzato deriva da un processo di rigenerazione di scarti tessili tradizionale attuato a Prato, capace di creare un filato rigenerato già colorato, senza bisogno di ulteriori trattamenti e processi chimici. Il capo da non perdere per i saldi invernali (o da ordinare con gli sconti dei pre-ordini) è il balaclava MARIKA, unisex e funzionale per la stagione fredda. (Prezzo variabile)
5 Le bag upcycled di Freitag
Le borse derivate dai teloni dei camion ideate da Freitag, diventano pezzi unici e non replicabili che in cinque step trasformano materiali di scarto in accessori veramente durevoli e da utilizzare quotidianamente. Dai backpack alle tote bag, ogni accessorio è un pezzo imperdibile per gli amanti del design e della praticità. La borsa a tracolla è essenziale per festival, passeggiate in montagna, o aperitivi in centro città, con il suo design minimale e le stampe eccentriche dei teloni, ora è disponibile a 180 €.
6 Il trench prodotto in maniera lenta di Taippe
Il marchio portoghese coniuga il concetto di slow fashion con il superamento della definizione di tendenza, per costruire capsule collection occasionless, versatili e di qualità. La sostenibilità dei materiali è stata un elemento fondamentale per porre le basi di questo brand giovane che punta su filati biodegradabili e privi di derivati di origine fossile. La prima collezione Blood Taippe riflette la volontà di un abbigliamento funzionale, ponendosi come pilastro per la creazione del DNA del brand. Una chicca è l’Alzira trench coat che riprende il colore chiave, il rosso, legato a questa capsule, unendolo al tradizionale beige del capo. Il pezzo è impreziosito dalle fantasie nei revers e da dettagli come la borsa rimovibile. (295€)
7 I jeans biodegradabili di Candiani
Avete mai pensato a un capo in denim che si decompone rigenerando nuova flora? COREVA™ è la tecnologia brevettata da Candiani che mira all’eliminazione dell’utilizzo di fibre sintetiche nel jeans, grazie all’impiego di materiali biodegradabili che rendono il capo compostabile al termine del suo ciclo di vita. La peculiarità di questi abiti è la gomma di origine vegetale che li rende confortevoli e flessibili senza l’utilizzo di derivati fossili. Dall’animo grunge, il modello Bianca, impreziosito da un lavaggio vintage, è il pezzo da accaparrarsi durante questi saldi, reperibile a 176€ anziché 235€.
8 Gli slip morbidissimi di LATTE The Label
Quando si tratta di abbigliamento intimo, la cura dei materiali destinati a rimanere a contatto diretto con la pelle dovrebbe essere superiore. Latte The Label, nella proposta di lingerie sostenibile pone al primo posto proprio la fibra di bamboo: tessuto traspirante, morbido e antibatterico, la cui produzione necessita di ⅓ della quantità di acqua impiegata per esempio nella coltivazione del cotone. Il SOY Slip esemplifica il lavoro del marchio, con linee semplici e definite è disponibile in un multipack da tre pezzi super conveniente! (79€)
9 Il cappotto classico di Progetto Quid
Progetto Quid coniuga la qualità dei materiali con l’impatto sociale generato attraverso il lavoro manifatturiero e artigianale a cui si affida. Dalle filiere che favoriscono il lavoro inclusivo di categorie svantaggiate a progetti ad hoc per rendere il lavoro un luogo di integrazione, Progetto Quid si focalizza molto sugli aspetti di sostenibilità sociale per produrre i propri capi di abbigliamento.
Un capo di cui non si può fare a meno per questo inverno è il cappotto Merano che fa parte della collezione timeless, composta di pezzi unici ma essenziali in ogni guardaroba, capaci di essere adattabili nelle più diverse occasioni. (132€ anziché 189€)
10 La pelliccia animal free di Alabama Muse
Tra i capi molto compromessi dalla questione etica si trovano sicuramente le pellicce che rappresentano spesso pezzi preziosissimi ma confezionati a danno di alcune specie animali. Per accaparrarsi un pezzo unico e vintage, nella maniera più sostenibile possibile, sarebbe opportuno rivolgersi al mercato del second hand. Se invece state cercando un marchio che lavori con faux fur, senza arrecare danno ad alcun essere vivente, Alabama Muse è il brand a cui potersi rivolgere. In un rosso scarlatto, il cappotto Kate, confezionato a mano in Italia è un pezzo sicuramente unico da non farsi scappare. (960€ anziché 1200€)
L'articolo Dieci capi (e brand) sostenibili da tenere d’occhio per i saldi invernali proviene da Il Fatto Quotidiano.