Con l’avvicinarsi della notte di San Silvestro sono moltissime le amministrazioni che hanno deciso di vietar i botti privati. La notte del 31 dicembre che introdurrà il Capodanno e il 2025 l’Italia sarà più o meno illuminata dai fuochi d’artificio. Tra le città che ha emesso il divieto ci sono Venezia, Firenze, Roma, Salerno, Reggio Calabria. Non ci sono Milano, Napoli, Trieste e molte città del Sud. Alcune amministrazioni hanno anche emesso ordinanze che vietano lattine, plastica e vetro: Milano ha istituito le zone rosse e piazza Maggiore a Bologna sarà a numero chiuso.
VENEZIA – Ordinanza firmata non solo per il rispetto “della buona educazione ma anche in base al regolamento amministrativo” dicono gli assessori comunali alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, e all’Ambiente, Massimiliano De Martin. In base al nuovo Regolamento di Polizia e sicurezza urbana, infatti, “nei centri abitati di tutto il territorio comunale è vietato accendere artifici pirotecnici esplodenti di qualsiasi natura”. “Il divieto è valido tutto l’anno – spiega Pesce – e mira a tutelare, oltre a persone e patrimonio monumentale, anche gli animali domestici. Il fragore dei botti può spaventare i nostri animali, facendogli perdere l’orientamento e scatenando reazioni improvvise, sia all’interno delle nostre abitazioni, sia all’esterno, coinvolgendo anche animali selvatici. Gli agenti della Polizia locale saranno sensibilizzati particolarmente in queste giornate. Le sanzioni vanno da 50 a 200 euro”.
LOMBARDIA – Botti vietati quasi ovunque nei luoghi pubblici per effetto di specifiche ordinanze comunali, ma anche ‘zone rosse’ e misure ‘anti-cocci’. La Lombardia si prepara alla notte di San Silvestro così. A Milano il Comune rinnoverà l’invito ai cittadini a non sparare botti per evitare di immettere nell’atmosfera PM10. Diversamente da altri comuni lombardi infatti Milano non può vietare i ‘botti’, dato che il divieto d’accensione di fuochi d’artificio inserito nel suo Regolamento per la qualità dell’aria è stato annullato dal Tar nel 2022. Sempre a Milano poi debutteranno lunedì le ‘zone rosse’. Per tre mesi le aree più sensibili del capoluogo – come piazza Duomo, Darsena e Navigli o le stazioni di Porta Garibaldi, Rogoredo e Centrale – saranno off-limits per chi è molesto o ha precedenti per reati contro la sicurezza pubblica.
La ‘tolleranza zero’ verso i ‘botti’ in regione in alcuni casi arriva arriva fino all’Epifania, come a Dalmine, nel Bergamasco. Nella stessa Bergamo, invece, per la festa in piazzale Alpini, oltre ai botti è vietato anche il vetro, botti vietati anche a Pavia, Varese, Como e Mantova. A Brescia divieto nel centro storico dove si prevede una maggior affluenza per concerto di Joe Bastianich e a Cremona nei luoghi pubblici. A Lecco invece limitazioni al traffico veicolare nelle zone, come il lungolago, dove ci si attende il maggior afflusso di di persone e divieto di vendita di bibite in contenitori di vetro o metallo.
ROMA – Vietato anche quest’anno a Roma l’utilizzo di materiale esplodente, fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici in occasione dei festeggiamenti del Capodanno. Il divieto, disposto con ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri, sarà in vigore dalle 00.01 del 31 dicembre 2024 alle ore 24 del 6 gennaio 2025. “La misura – si legge nell’ordinanza – vuole garantire la sicurezza urbana, l’incolumità fisica delle persone e degli animali, la tutela del patrimonio culturale e ambientale della città”. Resta “consentito l’uso di fontane, bengala, bottigliette a strappo lancia coriandoli, fontane per torte, bacchette scintillanti e simili, trottole, girandole e palline luminose e di tutti i materiali espressamente consentiti dal D. Lgs. 29 luglio 2015 n.123”. L’inosservanza dell’ordinanza comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da 25 a 500 euro oltre al sequestro amministrativo del materiale.
L'articolo Capodanno, le città che proibiscono i botti “privati” nella notte di San Silvestro e quelle che dove non ci sono divieti proviene da Il Fatto Quotidiano.