Per la prima volta nella storia della Georgia la cerimonia di giuramento in Parlamento si è tenuta a porte chiuse, mentre fuori proseguono le proteste dei sostenitori dell’opposizione che mostrano il “cartellino rosso” all’ex calciatore oggi presidente del Paese. In un clima sempre più teso, Mikheil Kavelashvili ha dato così inizio formalmente al suo mandato come sesto presidente del Paese.
Dopo la contestata vittoria del partito filo-russo Sogno Georgiano che è rimasto al potere nel Paese, decidendo anche di congelare fino al 2028 il processo di adesione all’Unione europea e scatenando così grandi proteste di piazza, un collegio elettorale controllato dalla formazione di governo, nel corso di un boicottaggio del voto da parte dei partiti tradizionali, ha eletto come nuovo presidente della Repubblica l’ex calciatore 53enne, molto vicino alla formazione di governo. La Corte Costituzionale georgiana ha già respinto il ricorso contro il risultato delle elezioni del 26 ottobre scorso: una decisione definitiva che non può essere impugnata o rivista.
RAXLCdC2[(jwplayer]
La presidente uscente Salome Zourabichvili ha dichiarato di non riconoscere la legittimità di Kavelashvili e ha invitato la popolazione a protestare. Zourabichvili ha anche annunciato che lascerà la residenza presidenziale georgiana dopo l’insediamento di Kavelashvili, dichiarando che “porterà con sé la legittimità“. Nel suo discorso di insediamento, riporta il sito Imedi News, Kavelashvili ha espresso fiducia nel percorso futuro della Georgia: “Intendo essere il presidente di tutti, indipendentemente da chi mi ama e chi no! I miei sforzi futuri saranno mirati a consolidare e unire. Indipendentemente dalle opinioni diverse su vari argomenti, dobbiamo unirci attorno alla nostra patria, ai nostri valori e alle nostre regole basate sul rispetto reciproco, attorno al futuro che dobbiamo continuare a costruire insieme. Sono fiducioso che insieme rafforzeremo la nostra unità, costruiremo una Georgia pacifica, forte e prospera”.
In piazza a Tiblisi, come accade ormai da oltre due mesi, si sono radunati migliaia di manifestanti. In tanti, fuori dal Parlamento, hanno mostrato il “cartellino rosso” al nuovo presidente, ricordando il suo passato da calciatore. Sogno Georgiano accusa l’Occidente di cercare di trascinare Tiblisi nel conflitto ucraino, mentre l’opposizione ritiene che il partito al potere voglia indirizzare il Paese del Caucaso verso Mosca. Venerdì gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni al fondatore di Sogno Georgiano, Bidzina Ivanishvili, affermando che ha minato il futuro democratico del Paese a vantaggio della Russia. L’oligarca Ivanishvili, l’uomo più ricco della Georgia, è ampiamente considerato il leader de facto del Paese, nonostante non ricopra alcuna posizione ufficiale.
L'articolo Georgia, si insedia il nuovo presidente Kavelashvili: cerimonia a porte chiuse. Manifestanti a Tiblisi con il “cartellino rosso” proviene da Il Fatto Quotidiano.