“La lite con Christian De Sica? Non è vero, chi lo dice mente”. Massimo Boldi smonta così, con poche parole, uno dei rumors più discussi e chiacchierati del mondo dello spettacolo: quello sulla rottura dei rapporti tra lui e De Sica, i due reucci dei cinepanettoni, il cui sodalizio artistico si è interrotto nel 2005 dopo decine di film di successo (per quanto stroncati dalla critica) e milioni di euro di incassi. I due sono tornati a lavorare assieme tredici anni dopo, nel 2018, ma poi hanno deciso di separare le loro carriere, decisione che ha alimentato altri gossip su presunti litigi e rapporti azzerati. Oggi Boldi torna a parlarne e in un’intervista al Corriere della Sera, aggiungendo altri dettagli chiarificatori. “Come fai a litigare con Christian? Impossibile. Può avere un momento d’ira, poi passa. Gli voglio bene. Non ci siamo mai mandati a quel paese. Le nostre famiglie si frequentano. Ci diamo appuntamento ogni 5 gennaio per festeggiare il suo compleanno”, spiega l’attore, che definisce De Sica “un signore vero, un gentleman” e sottolinea come “al cinema abbiamo creato un genere che va ancora”.
Decisamente più burrascosi, invece, i rapporti con un altro suo storico compagno di lavoro, Teo Teocoli, con cui ha formato per anni una coppia comica di grande successo. Boldi lo definisce “prepotente” e rivela che spesso litigavano furiosamente e che “in camerino volavano poltrone, sedie e scarpe. Poi salivamo sul palco ed era tutto dimenticato”. Poi accusa Teocoli di avere “la sindrome di Celentano. Gli faceva pure da controfigura, in fondo si credeva meglio di lui”. Quanto a Celentano, anche lui ammette di averlo perso di vista e di non avere più rapporti da tempo: “Saranno vent’anni. Devi andare a Galbiate, suonare il campanello… è dura. Adriano non ha più voglia. Tanti, per rimanere giovani, non vogliono vedere il presente”.
Boldi poi aggiunge un gustoso aneddoto nel quale s’intrecciano sia Berlusconi che Celentano: era il 1989 quando violò l’esclusiva con l’allora Fininvest per fare Fantastico 8, su Rai1, condotto dal cantante. Boldi rischiò di dover pagare una penale da 2 miliardi e mezzo: “Preoccupatissimo, andai da Berlusconi a via dell’Anima. Dopo sei ore di anticamera mi ricevette. ‘Perdonami, ho fatto una cazzata’. ‘Sai quante ne ho fatte io?’. E mi condonò il debito. Silvio era generoso, un vero amico”. Boldi pensava di poter contare sull’aiuto di Celentano: “‘Parlo io con Berlusconi’. Ma soldi non me ne offrì”, svela. Infine, un passaggio sulla vita privata e l’amore, con la scoperta del tradimento della sua ex compagna, Loredana De Nardis, con cui ha avuto una storia lunga quattordici anni, che lo tradì con un amico di Boldi: “Quando li ho scoperti gli ho fatto gli auguri e me ne sono tornato a casa. Non me lo aspettavo, ci sono rimasto male”, ammette. Da quel momento ha chiuso con l’amore: “Ho avuto qualche amica. Niente più storie serie. Se stai con una di trent’anni di meno, cosa ti illudi, che ami te? Mi piace ancora farmi vedere in giro con una bella ragazza, farle qualche regalo, però con l’amore ho chiuso”.
L'articolo “Teo Teocoli è un prepotente, in camerino volavano poltrone, sedie e scarpe. Berlusconi mi condonò un debito da 2 miliardi e mezzo”: le confessioni di Massimo boldi proviene da Il Fatto Quotidiano.