Le tensioni dei giorni scorsi durante i cortei (venerdì a Torino si sono registrate violenze e ferimenti) e il perdurare del conflitto in Medio oriente hanno portato alla decisione di rafforzare la tutela per tre ministri nel mirino delle contestazioni: Antonio Tajani, Anna Maria Bernini e Giuseppe Valditara. Al vice premier e ministro degli Esteri è stata recapitata una lettera minatoria da un gruppo pro Palestina. La ministra dell’Università e il ministro dell’Istruzione sono da tempo oggetto di contestazione da parte dei movimenti studenteschi. Le autorità di pubblica sicurezza hanno quindi disposto un incremento del dispositivo di scorta per gli esponenti del governo.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, chiede a tutti di abbassare i toni: “Se guardo all’innalzamento e all’aggressività che si manifesta in queste circostanze sicuramente qualche preoccupazione mi sento di esprimerla. Siamo ormai all’utilizzo anche di artifizi chimici contro le forze dell’ordine. Tutti noi dobbiamo tenere conto anche dell’esperienza del passato e abbassare i toni” ha detto il responsabile del Viminale al Tg1, sottolineando che quindi occorre “considerare che, soprattutto nei confronti dei ragazzi, esasperare i toni potrebbe essere poi foriero di qualche preoccupazione“.
Ma gli esponenti della maggioranza continuano ad evocare gli anni di piombo. Dalla vicenda di Sergio Ramelli, 18enne del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da militanti di Avanguardia Operaia, dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa, “dovremmo trarre un concetto importantissimo. Attenzione, stiamo prendendo una china che assomiglia all’inizio di queste vicende. Lo dico a tutti abbassiamo i toni”, “fermiamo qualsiasi piccola escalation prima che possa essere troppo tardi”. Sulla stessa linea il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Ho visto – ricorda – come è nato il terrorismo, proprio anche a Torino: hanno iniziato così, prima si incita alla rivolta, poi si aggrediscono i poliziotti, poi si fa il gesto della P38 per strada e poi però si spara”. Quindi, ha aggiunto, “l’intervento deve essere rapido, efficace. Da parte del governo lo è e lo sarà, però adesso sta alla magistratura dimostrare di essere molto, molto severa nei confronti di questi banditi che hanno ferito le forze dell’ordine”.
La Digos del capoluogo piemontese intanto lavora all’identificazione dei violenti che venerdì hanno causato il ferimento di 20 poliziotti, oltre ad aver danneggiato monumenti. Al setaccio filmati ed immagini del corteo cui hanno partecipato circa 400 persone e che ha violato le prescrizioni cambiando il percorso per dirigersi verso obiettivi come la prefettura, la sede della Rai e la Mole Antonelliana, dove si sono registrati i momenti di maggiore tensione con le forze dell’ordine.
Sabato il controverso Mohammad Hannoun, considerato dagli Usa un finanziatore di Hamas, ha ricevuto un foglio di via per aver detto che gli aggressori di Amsterdam “hanno fatto bene a picchiare i tifosi israeliani perché urlavano morte agli arabi e ai musulmani inneggiando all’esercito criminale israeliano e ai crimini contro i gazawi, hanno anche picchiato cittadini arabi di Amsterdam e strappato bandiere palestinesi da case private, se la sono cercata”.
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