“In questi anni abbiamo avuto non solo delusioni e sofferenze, ma anche atti intimidatori. Da quasi vent’anni, da quando parlo di delitto di mafia, sono oggetto di intimidazioni, di vessazioni e di cattiverie”. È la denuncia che Angela Gentile, madre dell’urologo Attilio Manca, ha fatto in Commissione Antimafia. La donna è intervenuta invitata in una conferenza stampa organizzata dalla senatrice M5s Barbara Floridia. Il giovane medico fu trovato morto il 12 febbraio del 2004 a Viterbo. Inizialmente si parlò di un’overdose, poi il caso fu archiviato come suicidio. Una pista sostenuta dai legali della famiglia – guidati dall’avvocato Fabio Repici – ricostruisce come il giovane medico possa essere stato ucciso perché testimone scomodo della latitanza del boss Bernardo Provenzano. Il capomafia, infatti, venne operato alla prostata in Francia l’anno precedente. Del caso Manca si è occupata in passato la Commissione Antimafia, mentre nel 2023 l’avvocato della famiglia ha chiesto alla Direzione distrettuale antimafia di Roma di riaprire le indagini.
Nel corso dell’incontro, la signora Gentile Manca ha rivolto un appello al presidente Mattarella: “Lui è un familiare di vittime di mafia. Perché, presidente Mattarella, lei non mette una buona parola per la ricerca della verità su mio figlio? Ma anche alla presidente Meloni, lei che dice che la famiglia è la parte più importante della sua vita. Ecco, io avevo una famiglia felice, avevo due figli meravigliosi. Mi hanno privato di quel figlio nel momento in cui poteva raggiungere i traguardi più grandi. L’Italia lo ha dimenticato, lo ha infangato e lo ha scordato”.
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