Dopo l’attacco israeliano che nella mattina del 14 ottobre ha colpito il complesso ospedaliero di Al Aqsa, supportato da Medici Senza Frontiere, i team dell’ong hanno curato 40 feriti, tra cui donne e bambini. In totale ci sono stati 65 feriti e 5 morti ed è la settima volta che il complesso ospedaliero viene colpito dal marzo 2024, tre delle quali nell’ultimo mese.
“Sono scene di devastazione” racconta Eliza Sabatini, infermiera di Msf. “Le tende hanno preso fuoco mentre la gente dormiva. L’ospedale ha curato 40 pazienti, tra cui 10 bambini e 8 donne, molti dei quali con gravi ustioni. Altri 25 pazienti feriti sono stati trasferiti perché qui non c’è modo di curarli”. Qualche ora prima dell’attacco aereo al complesso ospedaliero, riferisce l’organizzazione, un altro attacco aveva colpito una scuola usata come rifugio, nel campo di Nuseirat, a nord di Deir Al Balah. Decine di feriti sono stati portati ad Al Aqsa, sovraccaricando l’ospedale e il personale medico. “Gestire incidenti di massa come questi uno dietro l’altro sarebbe molto difficile per qualsiasi ospedale ben attrezzato. A Gaza, dove continuiamo a subire pesanti restrizioni sulle forniture mediche, è semplicemente impossibile fornire cure adeguate ai pazienti”
L'articolo Attacco all’ospedale di Gaza, l’infermiera di Msf: “Quel compound era considerato un posto sicuro. Non abbiamo più neanche le garze” proviene da Il Fatto Quotidiano.