Indagati due medici per la morte dell’attrice Francesca Carrocci. La donna era giunta alla clinica Aurelia Hospital di Roma con forti dolori al petto, ma dopo poche ore era stata dimessa previa prescrizione di antidolorifici. 48 ore dopo la 28enne è stata di nuovo male e durante l’urgente trasporto in ambulanza ha avuto un infarto. I paramedici del 118 l’hanno miracolosamente rianimata ma il secondo attacco cardiaco avuto all’ospedale è stato fatale. Ora, però, come riporta il Corriere l’ipotesi della Procura di Roma che sta indagando sul caso ha portato all’incriminazione di due medici del centro ospedaliero della capitale.
La pm titolare del caso ha ripreso la tesi del medico legale, Luigi Cipolloni, sugli esami svolti nella clinica dalla Carrocci. Lì ci sarebbero i segni di una sofferenza cardiaca dovuti ad un principio di miocardite che non sono stati adeguatamente sondati dai due medici che l’hanno presa in cura, scambiandoli invece per ansia. “Le nostre sono state visite accurate. Abbiamo svolto esami ed accertamenti clinici, completi e approfonditi, richiesti per la sintomatologia presentata dalla paziente. E la giovane stava già svolgendo la cura prescritta”, ha dichiarato in un comunicato l’Aurelia Hospital. Anche se secondo l’accusa la ragazza si sarebbe potuta salvare se solo fosse stata sottoposta ad ulteriori controlli come i dati delle analisi avrebbero suggerito, prevenendo possibili infarti.
L'articolo “Un principio di miocardite scambiato per ansia”: due medici indagati per la morte dell’attrice 28enne Francesca Carrocci proviene da Il Fatto Quotidiano.