“Eravamo tre ragazzi che lavoravano nel mondo della moda. Il nostro percorso lavorativo ci ha portato a Shanghai, a lavorare prima nel mondo del lusso, poi della fast fashion: t-shirt a due euro e leggins a uno euro e mezzo, per intenderci. Un giorno chiesi a una persona di una fabbrica quale fosse il colore che andava quell’anno, per anticipare i competitor, e lei mi rispose: ‘Non lo posso dire, ma basta guardare il fiume per capirlo’. Fu uno choc. Da lì abbiamo deciso di lasciare quel settore e di fare qualcosa che impattasse con le scelte quotidiane”. Alessandro Armillotta è CEO e co-fondatore di AWorld, la piattaforma italiana per guidare le persone attraverso uno stile di vita sostenibile, disponibile in sei lingue e scaricata da un milione di persone in tutto il mondo (tranne che in Corea del Nord). L’app è stata scelta a livello globale per supportare la campagna Act Now delle Nazioni Unite e la campagna Climate Pact della Commissione Europea e oggi viene riproposta in una nuova versione, bastata sull’Impact Engagement Intelligence, AI, che analizza le abitudini e le preferenze degli utenti per offrire un’esperienza personalizzata. “AWorld fa principalmente tre cose”, spiega Armillotta. “Aiutare le persone a scoprire e monitorare la propria impronta carbonica (sostanzialmente l’insieme di cosa mangi, come ti muovi, cosa acquisti, e che tipo di energia utilizzi a casa); educare le persone, raccontando la sostenibilità in un modo veloce e immediato; la terza parte consiste nell’ingaggio e nella premialità. In altre parole l’app chiede, sulla base della persona che ha di fronte, di fare delle azioni – provare a rinunciare alla carne una volta a settimana, prendere i mezzi etc – e poi premia le azioni sostenibili con punti spendibili in un marketplace di prodotti e servizi green, incentivando comportamenti virtuosi e generando benefici concreti. Tutto questo attraverso la gamification”.
La novità dell’IA utilizzata nella app consiste nel fatto che la app è in grado di personalizzare l’esperienza di ogni utente e contestualizzarla. Insomma non suggerisce a chi non ha la macchina di non usarla, e questo grazie anche ad un questionario di domande che rappresentano poi una base di dati per creare un percorso, e una gamification, del tutto personalizzata.
L’app è rivolta a persone dai 13 anni in su. “AWorld risponde e risolve il problema del cosiddetto disimpegno morale. Quello per cui tutti vogliamo fare del bene, ma poi ci comportiamo diversamente. Inoltre sopperisce alle mancanze della politica. E vorrei sottolineare che noi non proponiamo scelte estreme, ma fattibili e graduali. Oggi, con la crisi climatica, ambientale e sociale, non possiamo più permetterci di rimanere inattivi. AWorld punta a colmare questo divario usando l’intelligenza artificiale per trasformare il cambiamento in un’esperienza positiva”.
L'articolo AWorld, l’app italiana (adottata dall’Onu) che ti fa diventare sostenibile usando l’IA proviene da Il Fatto Quotidiano.