Ha assunto dei “funghetti allucinogeni” e in preda a uno stato di forte alterazione si è amputato il pene e lo ha messo in barattolo pieno di neve e terriccio. La storia la racconta il Daily Mail. L’uomo, 37 anni, avrebbe mangiato quattro o cinque funghetti alle 21. Poco dopo, è entrato in uno stato di psicosi e ha compiuto l’atto estremo: ha preso un’ascia e ha tagliato il suo pene in diverse parti. Tutto si è svolto mentre il 37enne si trovava in vacanza in Austria. Quando si è ripreso, è uscito barcollando di casa e si è trascinato lungo una strada vicina, sanguinando abbondantemente e cercando aiuto. È stato un passante a trovarlo alle due del mattino e a portarlo al Feldkirch Hospital. Portato d’urgenza in sala operatoria, i medici hanno fermato l’emorragia e disinfettato i numerosi pezzi del suo pene che si trovavano nel barattolo riempito di neve e terriccio.
Dopo aver pulito la ferita, sono riusciti a riattaccare il pene, nonostante fosse rimasto senza flusso sanguigno per circa 9 ore in totale (5 ore a temperatura calda e 4 ore a temperatura fredda). L’uomo ha continuato ad avere allucinazioni anche nei giorni successivi all’intervento: sono stati trovati alcuni ‘funghetti’ accanto al suo letto. Secondo i medici si tratta del primo caso in cui “la psilocibina – contenuta negli allucinogeni – porta a un atto di questo tipo ovvero alla mutilazione del pene con con successivo reimpianto macroscopico“. È quindi il primo caso documentato di sindrome di Klingsor legata alla psilocibina, in cui una persona con disturbi psicologici si infligge lesioni autoinflitte ai genitali. I funghi potevano contenere fino a 50 mg di psilocibina, il principio attivo che dà l’effetto allucinogeno. La psilocibina è illegale negli Stati Uniti, ma nel 2018 la FDA l’ha approvata come “terapia rivoluzionaria”, riservata a trattamenti per condizioni gravi.
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