Il 17enne di Paderno Dugnano che lo scorso 31 agosto ha sterminato l’intera famiglia, “ha chiesto di essere aiutato“. Lo ha detto il suo avvocato, Amedeo Rizza, intervistato a Mattino Cinque News. “I nonni e la zia gli sono vicini. Pian piano sta prendendo consapevolezza di ciò che ha fatto” ha aggiunto. “Indietro non si può tornare – continua il legale – dobbiamo capire se il suo disagio si trasforma in qualcosa di più grave e fare in modo che venga aiutato, affinché quando uscirà sarà una persona diversa”.
Quanto alla ricostruzione della notte degli omicidi l’avvocato Rizza e all’accusa aggravante della premeditazione spiega che “chi viene interrogato nell’immediatezza di un fatto ha un racconto immediato di quello che è successo, i ricordi possono essere diversi a distanza di qualche giorno. Tra le varie le soluzioni per alleviare il suo disagio aveva pensato anche al distacco dalla famiglia. Non si parla di premeditazione anche se ci avesse pensato anche un’ora prima, l’interesse del difensore ora è pensare come proteggere il minore“.
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