Voleva girare il mondo con uno zaino in spalla, una macchina fotografica e il suo diario, in cui avrebbe custodito ogni frase, pensiero e parola per il suo libro sugli homeless e sugli artisti di strada. Andò via con pochi soldi e tanti sogni. “Non voleva frequentare gente di plastica”, disse a suo padre. Era questo il sogno di Ylenia Carrisi di cui non si hanno notizie dal primo gennaio del 1994 e da allora non si contano piste, ipotesi e avvistamenti. L’ultima teoria ha scatenato la rabbia della madre, la cantante Romina Power che ha affidato il suo sfogo ai social.
Lo sfogo
“Ho saputo che su Facebook è stato pubblicato un video contenente notizie false e tendenziose su mia figlia Ylenia”, scrive la Power sul suo profilo Instagram. “Trovo spregevole che si parli di Ylenia attribuendole connotati che non possedeva e mi riservo tutte le opportune azioni legali volte a tutelare l’onore e la dignità di mia figlia, lesi dalla divulgazione del video in questione. Chi lo ha creato si deve solo vergognare”. Non le manda a dire la nota cantante di origini californiane, figlia d’arte degli attori di Hollywood Tyrone Power e Linda Cristian che debuttò al cinema a soli 13 anni e che su uno dei suoi set romani incontrò un giovane Al Bano Carrisi. Dalla loro unione sono nati quattro figli di cui Ylenia, scomparsa 30 anni fa a 23 anni, è la primogenita. Ma cosa contiene questo video che ha riaperto per l’ennesima volta una ferita così profonda?
Il video
Sui social è comparso ore fa lo spezzone di un talk show spagnolo, Y ahora Sonsoles, in cui si parla della vicenda di Ylenia Carrisi, scomparsa da New Orleans nel gennaio del 1994. Durante la trasmissione si discute di un’indagine condotta da un ex poliziotto della Florida, che si sarebbe imbattuto in una donna con caratteristiche fisiche simili a quelle di Ylenia, ritrovata in condizioni di estremo degrado in un edificio abbandonato a New Orleans. Nel video, si parla anche di un test del Dna per confermare l’identità della donna. Ma al momento non è stato aperto dalle autorità spagnole nessun fascicolo o inchiesta in corso sul caso, così almeno avrebbe dichiarato la polizia locale.
La presunta morte
Negli anni in molti hanno fantasticato su questa tragedia segnalando avvistamenti improbabili. Soltanto due mesi fa, Al Bano si era scagliato contro lo stesso detective di cui sopra che a quanto pare è un ex agente dell’FBI. “Quanto mi rattristano queste persone che non hanno nulla di umano – aveva detto il cantante pugliese a Telemadrid – smettetela di darmi false speranze, sono solo speculazioni“. Nel gennaio 2013, il cantante aveva presentato istanza di dichiarazione di morte presunta della figlia Ylenia al tribunale di Brindisi, in contrasto all’epoca con la volontà della sua ex moglie Romina che si dichiarò in merito “profondamente amareggiata” dalla decisione. La morte presunta di Ylenia Carrisi in data 31 dicembre 1993 è stata infine dichiarata il primo gennaio 2014 dal tribunale di Brindisi, ossia nello stesso giorno dell’ultimo contatto avuto con la famiglia, secondo il fuso orario del paese in cui si trovava, New Orleans.
L’ultima telefonata
L’ultimo domicilio conosciuto di Ylenia Carrisi è LeDale Hotel di New Orleans da cui, quel 31 dicembre del ’93 (secondo il fuso orario italiano) la ragazza parlò al telefono con Romina e Al Bano, contrariato perché la figlia fosse tornata in quella città in cui era stata insieme a loro, mesi prima, per girare un docufilm sull’America perduta. A New Orleans, Ylenia condivideva quella stanza con il trombettista di strada Alexander Masakela, conosciuto durante il suo primo viaggio in città. L’uomo aveva precedenti per droga e molestie e non denunciò la scomparsa della ragazza nonostante lei non fece ritorno in hotel. Fu vista andar via dal per l’ultima volta, il 6 gennaio del ’94. In stanza Ylenia aveva lasciato tutte le sue cose: lo zaino, il diario, una Bibbia, una macchina fotografica e qualche vestito. Poca roba, la figlia di Al Bano e Romina aveva venduto molti dei suoi oggetti per potersi finanziare quel viaggio. A quel punto, i dipendenti dell’Hotel chiamarono la polizia e iniziarono le ricerche, la sua famiglia arrivò a New Orleans ma di Ylenia non è stata più trovata una sola traccia.
L’ultimo avvistamento
L’unica testimonianza considerata attendibile, rilasciata in tutti questi anni, è quella di Albert Cordova, guardiano notturno dell’Audubon Aquarium of the Americas. Cordova disse di aver visto il 6 gennaio 1994, alle 23,30 circa una ragazza bionda di circa 20 anni, gettarsi nel Mississippi. Quando la vide in quella striscia di parco che corre lungo il fiume e dove è proibito fermarsi di notte, si avvicinò e le disse: “Non puoi stare lì, devi muoverti”. “Non importa – gli rispose – tanto io appartengo comunque alle acque” e “con un balzo si è tuffata nel Mississippi”, disse Cordova. Purtroppo la guardia giurata vide quella giovane donna andare giù, risucchiata da un mulinello dopo qualche bracciata e nonostante avesse subito allertato la polizia fluviale, non fu possibile recuperare il suo corpo. Albert Cordova é deceduto nel 2006.
Al Bano ha sempre dichiarato di credere al racconto della guardia giurata. In particolare, sarebbe stata quella frase, “io appartengo alle acque”, a persuaderlo che la ragazza vista da Cordova fosse proprio Ylenia perché, come ha scritto il cantante anche nella sua autobiografia, quella era la stessa frase che pronunciava sempre da bambina quando si tuffava. E come Ylenia quella ragazza, quella notte fu vista nuotare “a farfalla”.
L'articolo “Spregevole che si parli così di mia figlia Ylenia, chi ha creato quel video si deve vergognare”: la rabbia di Romina Power dopo la nuova teoria proviene da Il Fatto Quotidiano.