Uno scambio di prigionieri tra Mosca e Washington. Rientrerebbe in questo contesto la sparizione avvenuta negli ultimi giorni di alcuni dei più noti detenuti politici russi. Tra questi Ewan Gershkovich, giornalista americano del Wall Street Journal condannato in Russia a 16 anni di prigione per spionaggio: secondo il suo quotidiano, ritornerà negli Stati Uniti oggi nell’ambito di una trattativa per la liberazione di alcuni detenuti.
Da Vladimir Kara-Murza a Ilya Yashin, da Ksenia Fadeyeva a Oleg Orlov. Negli ultimi giorni, alcuni tra i più noti detenuti politici russi sarebbero misteriosamente scomparsi dalle carceri in cui erano rinchiusi. A denunciarlo sono stati familiari, avvocati e sostenitori. Dove si trovino non si sa. C’è chi ipotizza che vengano trasferiti in segreto da un centro detentivo a un altro, come avviene spessissimo in Russia. Ma la domanda che tanti si pongono è: perché così tante persone e tutte nello stesso momento? Difficile dare una risposta, anche se un’ipotesi si fa sempre più largo tra gli osservatori: quella di un possibile scambio di detenuti su vasta scala tra il Cremlino e i Paesi occidentali.
Sembrano puntare in questa direzione anche la grazia che il dittatore bielorusso Lukashenko ha concesso ieri a un cittadino tedesco condannato a morte e le condanne – ritenute di ovvia matrice politica – inflitte nei giorni scorsi in tempi insolitamente rapidi a Gershkovich e alla reporter russo-americana Alsu Kurmasheva (per concedere la grazia serve una condanna). Inoltre, Putin ha lasciato capire di volere il rilascio di Vadim Krasikov: un presunto ex agente russo accusato di aver ucciso un ex comandante ceceno a Berlino.
Sono almeno 8 i cittadini russi considerati prigionieri politici del regime di Putin che non si sa dove siano esattamente. E a loro si aggiunge il cittadino americano Paul Whelan, condannato a 16 anni per accuse di spionaggio. La sua avvocata ieri ha affermato di “non sapere dove si trovi” e di aver chiesto alle autorità russe se il suo assistito sia nella colonia penale in Mordovia, dove è stato recluso finora. Tra i detenuti politici russi l’ultimo di cui si sono perse le tracce è Vladimir Kara-Murza, uno dei volti più noti dell’opposizione: condannato a 25 anni per essersi opposto alla guerra in Ucraina, stando a quanto detto alla Reuters da Mosca sarebbe stato trasferito dalla colonia penale IK-6 di Omsk “verso un’altra destinazione” non meglio specificata.
La sua vicenda resta avvolta nel mistero. Uno dei suoi legali ha infatti detto al giornale Meduza che secondo il carcere di Omsk si troverebbe ora nell’ospedale del sistema penitenziario nella città siberiana. Kara-Murza denuncia problemi di salute che, secondo i suoi avvocati, sarebbero la conseguenza degli avvelenamenti che si sospetta abbia subito nel 2015 e nel 2017. Ma è impossibile dire se il dissidente si trovi in effetti in ospedale o meno.
“Nonostante la colonia ci abbia detto che si trova in ospedale a Omsk, non c’è alcun contatto con lui”, ha riferito l’avvocato aggiungendo che, stando alle notizie a sua disposizione, “alle 10 del mattino è arrivato a Omsk un volo speciale, che è volato a Mosca verso le 16”. Impossibile anche dire se Kara-Murza fosse o meno a bordo dell’aereo. Stando a informazioni non confermabili della testata Agentstvo, dal 26 luglio a oggi la compagnia statale Rossija avrebbe però effettuato almeno otto voli “speciali” dalle regioni in cui erano incarcerati i detenuti politici che non si sa ora dove siano.
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