La vicenda dei 9 riservisti arrestati con l’accusa di aver abusato sessualmente di un comandante di Hamas nella prigione di Sde Teiman sta scuotendo la politica israeliana. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha chiesto al premier Benyamin Netanyahu di indagare se Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale e leader dell’ultradestra, abbia ordinato alla polizia di non bloccare gli attivisti e i parlamentari di estrema destra hanno assaltato le basi delle forze di difesa (Idf) di Sde Teiman e Beit Lid, dove sono stati arrestati e poi trasferiti i 9 militari. “Vi invito ad agire con mano pesante contro i membri della coalizione che hanno preso parte ai disordini – ha scritto Gallant in una una lettera al primo ministro – e ad ordinare un’indagine per verificare se il ministro della Sicurezza nazionale abbia impedito o ritardato la risposta della polizia ai violenti incidenti a cui hanno preso parte membri del suo partito”.
Ben Gvir, ha respinto le accuse e ha invitato il premier a licenziare Gallant, chiedendogli di verificare se il ministro della Difesa fosse stato avvisato in anticipo dell’attacco di Hamas del 7 ottobre e si sia intenzionalmente astenuto dal rafforzare la presenza delle Israel Defense Forces al confine con Gaza. Gvir ha chiesto inoltre se Gallant sapesse in anticipo che la polizia militare sarebbe arrivata ieri alla base di Sde Teiman per eseguire gli arresti e lo ha accusato di lavorare con “elementi dell’opposizione” per far cadere il governo.
In seguito allo scambio di accuse la riunione di governo tenuta a Gerusalemme è stata particolarmente tesa. I media israeliani riferiscono Netanyahu ha detto ai ministri che “non si entra nelle basi militari“, paragonando gli assalti ai blocchi autostradali dei manifestanti antigovernativi. Il ministro degli Interni Moshe Arbel, del partito Shas che rappresenta gli ebrei ultraortodossi, ha condannato il paragone di Netanyahu pur sottolineando che non si può permettere ai dimostranti di estrema destra di “mettere in pericolo l’esercito“.
Il capo della direzione del personale dell’esercito israeliano, Yoram Knafo, ha parlato di “errori” compiuti nell’operazione. Intervenendo davanti alla Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset, Knafo ha affermato che “il modo in cui è stato condotto l’arresto è sbagliato” e ha assicurato che “non si ripeterà”. Oggi intanto i nove compariranno davanti a un tribunale militare.
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