Ma c’è l’amicizia? L’amicizia non ha confini, non ha colore e non ha ideologie. Conoscere nuovi amici ci fa viaggiare insieme alla scoperta del mondo, come ci insegna Fuad Aziz autore e illustratore di molti libri per bambini. Fuad ha la capacità di trattare temi impegnativi attraverso un linguaggio semplice che arriva diritto al cuore ed emoziona. Accompagna le parole con immagini illustrate che si trasformano in poesia.
LA TRAMA – “La Finestra viola” pubblicata dalle Edizioni Artebambini è la storia di un’amicizia che supera i confini dei continenti, quella di Adama, un bimbo africano e Giulio, un bimbo italiano, che si sono incontrati durante un viaggio di Giulio in Africa. Tra i due nasce una bella amicizia che li porta a scriversi nonostante la distanza che li separa. Adama racconta al suo amico un suo desiderio, quello di dipingere di rosa e blu la sua casa, perché è rimasto colpito da un quadro dell’artista Paul Klee, ricco di colori, simile al paese di pescatori dove vive Giulio. La cosa più unica è la realizzazione del sogno e la possibilità di poterlo condividere proprio con Paul Klee, il famoso pittore Tedesco che ispirò Adama.
Fuad sei un’artista curdo e si sa che dalle tue parti è molto difficile esprimersi a causa della guerra e della dittatura, per questo ti sei trasferito in Italia dove vive da anni e ti dedichi a dipingere e scrivere testi per l’infanzia. Adama, il protagonista del tuo libro è un bambino che sogna di colorare il mondo. Ti rispecchi nel protagonista?
Io sono Kurdo dell’Iraq e vivo in Italia da tanti anni. Qui posso esprimermi liberamente senza problemi di nessun genere. Quando sono partito dall’Iraq c’erano grossi problemi di espressione dovuti ad un regime totalitario e repressivo che mi impedivano di produrre liberamente la mia arte, tutto era condizionato, perché non facevo parte del partito che stava al governo. Ricordo ancora un incontro letterario, con molte persone, interrotto dalla “polizia segreta” per paura che si stesse tramando qualcosa contro il governo attuale. In Adama, il protagonista del mio libro, mi rispecchio molto, perché ho sognato e sogno di colorare il mondo attraverso l’arte e l’immaginazione, con l’obiettivo di far conoscere una cultura diversa.
Il desiderio di libertà è un valore umano universale. Quando è importante per un bambino poter esprimere le proprie opinioni e i propri sentimenti in modo libero?
L’arte per me è la fonte primaria di espressione alla libertà e la scuola riveste un ruolo importante in questo, perché è la struttura primaria che insegna il valore della libertà.. Nel corso del mio lavoro, ho girato tante scuole e purtroppo devo constatare che l’arte è carente, occorre fare di più. Bisogna avvicinare i bambini all’arte, alla lettura ed alla poesia perché è un loro diritto; i bambini hanno bisogno di arte per facilitare la pace, l’integrazione e il dialogo.
La finestra viola è un libro colorato e multiculturale. È l’amicizia di due bambini appartenenti a culture diverse. Qual è il metodo più efficace per educare i bambini all’interculturalità?
Nei miei testi ci sono sempre queste diversità culturali a cui do molta importanza, perché penso che la diversità sia una fonte di ricchezza e conoscenza, perché insegna il valore dell’accoglienza e della solidarietà. L’intercultura secondo me è questo: scoperta, conoscenza e valorizzazione.
La finestra viola è un libro che parla di questo: di un’amicizia che accoglie, che racconta un luogo diverso, “colorato”, simile ad un altro luogo “colorato” appartenente ad un’altra cultura. La diversità spesso porta a farci scoprire l’uguaglianza tra i popoli, uniti nel valore dell’amicizia. Ecco, libri e le storie sono validi strumenti per insegnare ai bambini tutto questo. Pensi che questo nostro mondo sia colorato?
No, si stanno sviluppando situazioni che non vorremmo come l’egoismo personale, la violenza, la guerra… queste cose non fanno parte di un mondo colorato, perché c’è “silenzio” da parte di chi prende le decisioni, da parte dell’Europa.
È inaccettabile che oggi giorno ci siano bambini sotto le bombe. Nel nostro piccolo bisogna fare
campagne di sensibilizzazione per trasmettere sani principi.
Questo libro, La finestra viola, nasce anche in versione Kamishibai. La parola é giapponese e deriva da Kami=carta + Shibai=teatro, che si può tradurre come “rappresentazione teatrale di carta” – che consiste in una valigetta di legno nella quale vengono inserite tavole illustrate di cartone, grandi circa come un foglio A4, che su un lato hanno un’immagine, sull’altro il testo della storia da leggere. Un tempo esisteva i racconti tramandati oralmente, oggi sostituiti con la tecnologia, ne dobbiamo trarre beneficio?
Ci sono tanti modi per raccontare una storia e il Kamishibai è uno tra questi: una tecnica narrativa attraverso un teatro girovago. La versione Kamishibai di alcune mie storie, è un modo di raccontare più affascinante, perché crea un momento magico di integrazione sociale.e avvicina sempre di più l’ascoltatore alle trame raccontate. Credo però che l’arrivo della tecnologia abbia migliorato la narrazione delle storie, attraverso un nuovo modo di comunicare, spesse volte più completo. Per esempio, nel mio ultimo libro do la possibilità al bambino, attraverso la tecnologia di ascoltare la musica, mentre si immerge nella lettura del racconto. Se la tecnologia dà valore aggiunto ben venga.
Perché è importate “viaggiare” insieme a La finestra viola?
Far viaggiare i bambini attraverso le storie è una cosa bella, non solo, col libro “La finestra viola”, ho cercato di raccontare una storia che proviene da lontano, che insegna l’unione tra due culture diverse unite in un libro.
TITOLO: La Finestra viola
AUTORE: Fuad Aziz
ILLUSTRAZIONI: Fuad Aziz
EDITORE: Artebambini
Età di lettura: 5 anni
L'articolo “La finestra viola” racconta una storia che proviene da lontano, che insegna l’unione tra due culture diverse unite in un libro proviene da Il Fatto Quotidiano.